Da Di Francesco a Murgia, gli spallini in prestito

Il primo ha segnato cinque reti in A a Empoli, il secondo anche a Perugia ha giocato con il contagocce

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Si è conclusa tra luci e ombre la stagione degli spallini prestati nei vari campionati professionistici. Federico Di Francesco è stato senza dubbio il giocatore che più si è messo in luce.

Ceduto all’Empoli in prestito con diritto di riscatto (ci sono buone possibilità che i toscani esercitino l’opzione assicurandosi il suo cartellino), ‘DiFra’ si è lasciato alle spalle le stagioni incolori di Ferrara contribuendo con cinque reti distribuite in 26 presenze in serie A alla salvezza ottenuta con largo anticipo dalla squadra di Andreazzoli.

Letteralmente non pervenuto Alessandro Murgia, che a Perugia è sceso in campo quattro volte per un totale di 56 minuti. È davvero difficile da spiegare l’involuzione del centrocampista cresciuto nella Lazio, che ha un contratto con la Spal fino al 30 giugno 2024.

Una situazione difficile da gestire per il nuovo direttore tecnico Lupo, chiamato a trovare una sistemazione ad un giocatore con un ingaggio pesante che certamente non ha la fila di pretendenti.

Riccardo Spaltro aveva giocato la prima parte di stagione in biancazzurro, per poi passare al Renate, dove in serie C ha disputato 15 partite in una squadra che ha chiuso la regular season in quarta posizione e poi ai playoff è uscita di scena contro la Juventus under 23.

Tra gli altri giovani prestati in terza serie, quelli utilizzati con più continuità sono stati Cesare Galeotti nella Pergolettese e Georgi Tunjov nella Carrarese. Il portiere ha difeso i pali dei gialloblù 26 volte, e anche se nel finale di campionato ha perso il posto da titolare il suo campionato è da considerarsi positivo. Il centrocampista estone invece ha segnato tre reti in 26 partite nella squadra guidata da Totò Di Natale. Solo tre gettoni per Marco Meneghetti nel Gubbio e due per Federico Zanchetta nella Lucchese.

Yakub Iskra ha giocato 11 partite con la maglia dello Slask Wroclaw, senza però riuscire a lasciare il segno. C’era molta curiosità per vedere se Ayoub Abou, oggetto misterioso della squadra di Clotet nella prima fase di stagione, avrebbe trovato spazio in Bulgaria.

Il centrocampista marocchino ha giocato con continuità (12 gare), ma la sua squadra (il Tsarsko Selo) non è riuscita ad evitare la retrocessione in seconda serie.

Per Abou – come per tutti gli altri – ora si profila il rientro a Ferrara, dove il club biancazzurro dovrà prendere una decisione sul loro futuro. Difficilmente però per loro ci sarà posto nel gruppo di mister Venturato.

Stefano Manfredini