Festa bianconera sul prato del Mazza per la Coppa Italia

La Juventus supera la Roma e dopo aver vinto lo scudetto porta a casa anche un altro titolo

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JUVENTUS: Peyraud-Magnin; Lundorf, Gama, Sembrandt, Boattin; Rosucci (61’ Bonfantini), Pedersen, Caruso (77’ Hurtig); Bonansea (77’ Grosso), Girelli (89’ Staskova), Cernoia (77’ Zamanian).

All. Montemurro

ROMA: Lind; Soffia (88’ Glionna), Bartoli, Linari, Di Guglielmo; Andressa (73’ Mijatovic), Giugliano, Greggi; Serturini (82’ Kollmats), Lazaro (82’ Haug), Haavi.

All. Spugna

Arbitro: Ferrieri Caputi di Livorno

Marcatori: 23’ rig. Andressa, 80’ rig. Girelli, 84’ Gama

Note: spettatori oltre 4mila. Espulsa Di Guglielmo al 79’, ammonite Bartoli, Cernoia e Boattin.

Dopo Supercoppa e campionato, la Juventus si aggiudica anche la Coppa Italia femminile superando in rimonta la Roma nella finalissima del Mazza. Davanti ad oltre 4mila spettatori (c’erano pure il presidente della Figc Gravina e il direttore generale della Spal Gazzoli), le giallorosse sbloccano il risultato nel primo tempo con un calcio di rigore trasformato da Andressa e conservano il vantaggio fino a 10 minuti dal termine.

La Vecchia Signora però pareggia i conti con un penalty di Girelli e subito dopo ribalta la situazione con Gama per il definitivo 2-1.

Soddisfazione, al triplice fischio, per l’allenatore bianconero Joe Montemurro che commenta così la finale vinta: "Questa squadra non molla mai, sa vincere – esulta –. Non è stata una gara dove abbiamo fatto il nostro calcio: abbiamo sbagliato tanto e loro hanno avuto chances clamorose, ma l’importante era vincere". Nonostante la sconfitta, anche Alessandro Spugna riserva alle sue giocatrici un messaggio positivo: "C’è naturalmente rammarico perché per 80 minuti abbiamo fatto una grandissima partita – ricorda il tecnico della Roma –, commettendo l’errore di non chiuderla. Dobbiamo crescere, ma siamo contenti perché abbiamo già dimostrato che siamo lì, e concludiamo una stagione con una storica qualificazione in Women’s Champions League".

Al termine della partita del Mazza è intervenuta anche la presidente della Divisione Femminile Ludovica Mantovani, che oltre alla soddisfazione per una finale combattuta davanti a un pubblico in festa ha sottolineato la portata delle novità che riguardano il movimento: il passaggio al professionismo delle giocatrici e il nuovo format del campionato a 10 squadre: "La speranza è riuscire a portare ancora più tifosi e appassionati nel mondo del calcio femminile".

Davvero un bel pomeriggio di sport quello del Mazza, a pieno titolo uno degli stadi più belli e carichi di passione del nostro Paese, anche quando non gioca la Spal.

Stefano Manfredini