Giro d'Italia 2018, di nuovo a Ferrara dopo otto anni

Il direttore della corsa: "Siamo stati noi a cercarla, per le sue bellezze e il suo rapporto stretto con la bicicletta"

Giro d'Italia 2018

Giro d'Italia 2018

18 maggio 2018 - Il Giro d’Italia nella città delle biciclette, un legame nato nel 1910 con il primo passaggio nella storia di Ferrara, saldato nel 1919 divenendo sede di tappa e replicando altre nove volte, delle quali l’ultima nel 2010. E anche oggi sarà una grande festa per tutta la città, che dopo otto anni di assenza ritrova la corsa tra le più importanti del panorama ciclistico internazionale, dando la possibilità a Ferrara di mostrarsi ad un pubblico diverso da quello storico artistico e culturale.

«Ferrara è stata scelta perché è la città più ad alto uso e consumo della bicicletta – spiega Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia – quando si parla di corsa rosa e di ciclismo non poteva non esserci Ferrara, al di là del suo essere una bellissima città d’arte, intrisa di storia e di cultura. Il Giro ricerca anche queste bellezze e Ferrara è stata scelta anche per questi motivi». La presenza del Meis è stata fondamentale per avere la tappa in terra estense? «Non esattamente. Il valore assoluto di questa città è stato l’elemento che ha condizionato la scelta – continua – Ferrara quest’anno non poteva non esserci e quindi anche le richieste degli amministratori sono state esaudite. Oltretutto Ferrara ci regala sempre un’accoglienza festosa». E’ stato dunque il Giro a cercare Ferrara? «Diciamo di sì – risponde – in questo percorso che segna dei punti particolari come Gerusalemme e Assisi, ci piaceva inserire anche Ferrara. Ci siamo sentiti con la vostra amministrazione che ha subito accolto l’invito. Si vedrà dunque una bellissima partenza di tappa. Venite a trovarci numerosi al via, sarà una grande festa».

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La 13ma tappa dunque, dopo il rito della sfilata dei corridori al foglio di firma (dalle 10.30 in piazza Castello) e il passaggio della bandiera ufficiale del Giro dalle mani di Vegni a quelle del sindaco, partirà da via Cavour alle 12.50 per il via ufficiale in via Padova e correre, sfiorando Rovigo, verso Nervesa della Battaglia, 180 km con un finale per i velocisti. Al via 169 corridori tra i quali spunta la maglia rosa Simon Philip Yates, il vincitore uscente Tom Dumulin ma anche Domenico Pozzovivo, Fabio Aru, il plurivincitore del Tour de France Chris Froome, ma anche i velocisti Sacha Modolo, Sam Bennet ed Elia Viviani che punteranno alla tappa. E al via, le maglie saranno tutte schierate: la rosa Yates, la ciclamino di Viviani, la bianca di Carapaz, l’azzurra di Cahavez.

E occhi aperti sul palco ma anche in giro per la città perché certamente non mancheranno ospiti particolari che però la corsa rosa non ha voluto svelare. «Per me sarà la prima volta a Ferrara. Punto alla tappa – ha previsto Modolo, papabile vincitore – credo che sarà una frazione tranquilla, tutti in gruppo fino alla fine. «Secondo me subito dopo il via sarà fuga – ha invece detto Bramati, direttore sportivo di Viviani – ricordo il Giro del 2010 e per me è un ritorno. So che Ferrara è una città molto calorosa per il ciclismo e questo, a noi della carovana, fa molto piacere».