"Insulti e violenze? Non nel nostro mondo"

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Il mondo della ginnastica ritmica italiana è finito nell’occhio del ciclone dopo le denunce di Nina Corradini, Giulia Galtarossa e Anna Basta, quest’ultima con un passato nell’Estense Putinati. Le ex atlete azzurre hanno confessato di essere state vittime di insulti e violenze psicologiche dalle allenatrici della Nazionale. Livia Ghetti e la sua società naturalmente non c’entrano nulla con questa vicenda, ma da sempre il direttore tecnico ha un rapporto speciale con la squadra azzurra (della quale fanno parte le sue ex allieve Alessia Maurelli e Martina Santandrea), che difende a spada tratta da queste accuse. "Smentisco con forza tutte le falsità che ho letto in questi giorni – afferma Livia Ghetti –. Frequento l’ambiente della Nazionale con le mie atlete dal lontano 1991, e non è mai successo nulla di quello che è stato detto. Anzi, tutte le ginnaste che sono passate per quell’ambiente ci tornerebbero di corsa. Mi viene da pensare che chi ha scritto quelle cose l’abbia fatto perché non è riuscito a raggiungere i propri obiettivi. Per esempio Anna Basta, che lavorò un anno con noi a Ferrara e non ha fatto le Olimpiadi, o magari chi non è arrivata in prima squadra. Le nostre Alessia e Martina si stanno allenando rispettivamente per la terza e la seconda Olimpiade: le sento continuamente e mi hanno sempre assicurato di trovarsi benissimo a Desio. Ma quello è un ambiente che conosco da tanti anni a prescindere dal fatto che ora ci siano Maurelli e Santandrea. È evidente che nella ginnastica ritmica bisogna fare tanti sacrifici, come del resto in tutti gli sport. Serve una certa forma fisica e quindi bisogna controllare l’alimentazione, ma accade anche nel pugilato per non dover cambiare categoria di peso. E comunque non è assolutamente vero che ci sono quelle restrizioni. Tra l’altro, tante ragazze si sono trovate il fidanzato e alla fine degli allenamenti godono di una certa libertà. Certo, vivono sotto la tutela della Federazione, ma è un ambiente sanissimo".

s.m.