"Io una bandiera della Spal? Ne sarei felice"

Il difensore Vicari è il ‘senatore’ del gruppo: "Se fosse per me, io resterei qui". E sui giovani: "Hanno qualità, faranno strada"

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di Mauro Malaguti

"Parlo, basta che non mi facciate domande di mercato…". Francesco Vicari non vuole entrare nel merito di eventuali trasferimenti. Sarà perchè è in partenza e non vuole scoprire le carte? In realtà, sembra tutt’altra la sua intenzione: "Semplicemente – spiega il difensore – sono qui, sono contento di esserci e non vedo motivo di parlarne".

Prevale l’ambizione di diventare una bandiera della Spal?

"A Mezzana sto iniziando il mio sesto anno consecutivo con la maglia della Spal e sono il più anziano in carica. O meglio, ci sarebbe Luca Mora, ma lui se ne è andato e poi è tornato a gennaio e io invece sono qui dall’inizio del campionato di serie B che poi vincemmo. A me piacciono molto i giocatori bandiera, mi hanno sempre affascinato e quindi sarei felice di diventare uno così. Poi il resto non dipende da me ma dalla volontà del club. Ma se fosse per me, io resterei qui".

Sensazioni al termine di questo ritiro?

"Positive. E’ stato molto diverso dai precedenti. Clotet porta avanti un discorso differente da quello della maggioranza dei tecnici italiani. Vuole intensità e transizione di palla veloce. Ti fa sempre allenare col pallone e tutto ciò è stimolante. In fondo siamo calciatori, e prepararci alle situazioni che possono capitare in partita con l’attrezzo del mestiere mi sembra anche una cosa naturale. Il lavoro comunque rimane duro e impegnativo anche in questa maniera, è solo più allenante e porta più entusiasmo".

Intensità sembra essere la parola chiave di questa estate…

"È un bene. Io ho una mia idea: quel che più ci è mancato nell’ultimo anno è stato proprio questo. Eravamo raramente intensi. Altra cosa, eravamo poco offensivi, mentre con Clotet stiamo giocando per costruire una Spal d’attacco".

Com’è il gruppo?

"Buono, sano. Abbiamo tantissimi giovani e ovviamente aspettiamo che vengano altri giocatori, perché più della metà salgono dalla Primavera. Ma tutti questi ragazzi hanno qualità e faranno strada nel calcio".

Chi ha più colpito Vicari?

"Li conoscevo già tutti, e direi l’esterno sinistro Mustafà Yabre. E’ intelligente, ha passo e tecnica ma anche equilibrio in campo e mi piace moltissimo. È bravo nel mio ruolo Peda, difensore molto applicato, e lo stesso Ellertsson. I risultati della Primavera non sono stati casuali".

Thiam è pronto per una B da protagonista?

"Sì. Adesso ascolta anche di più ed è più concentrato mentalmente. Lui ha qualità davvero assurde: se prende coscienza può fare grandi cose".

Seck?

"Ha prerogative eccezionali. Anche lui sembra maturato, e se gli anni scorsi si intestardiva a giocare un po’ da solo, ora lo fa giusto nella conclusione dell’azione, e prima manovra con gli altri reparti".

Che attaccante è Latte Lath?

"Fisicamente è incredibile. Sembra piccolino da lontano, ma ha primi passi rapidissimi, grande intensità e buona tecnica. Poi non si distrae e non si spenge mai. Lo vedo prontissimo per la B. E’ fatto per mettere in crisi difensori alti e fisici e il gioco del mister tutto palla a terra lo esalterà".

A 27 anni, Vicari è un ‘senatore’?

"Fa ridere dirlo, ma è così. In questo gruppo io, e Mora Di Francesco, Viviani e Missiroli siamo i… vecchi".