"La mia Spal? Con identità e motivazioni"

Le prime parole del ds Fabio Lupo: "Non potevo dire no a Ferrara e a Tacopina. Nessun dubbio su Venturato, ristruttureremo tutte le aree"

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C’è Joe Tacopina in collegamento dagli States nel suo mattino, per il benvenuto al nuovo direttore sportivo della Spal Fabio Lupo. Il volto del presidente campeggia sul maxischermo grande per quanto è caloroso il saluto al partner ritrovato, visto che Tacopina e Lupo avevano già lavorato insieme nel finale dell’esperienza veneziana di Joe. "Volevo esserci per accogliere Fabio in famiglia – spiega –, e dico subito di ritenermi fortunato di riaverlo con me. Ci conosciamo da tanto, dato che abbiamo già lavorato insieme, e mi ha sempre colpito come persona e come professionista. So come si muove e sono convinto che nel secondo anno del mio progetto mi aiuterà a resettare la stagione appena finita. Sono molto carico per il prossimo campionato, Fabio ci deve portare a livelli differenti. Non è che non avessi fiducia in Tarantino, che ho voluto io qui, e in Zamuner e De Franceschi. Sono grandi professionisti e Massimo ha ottime credenziali a livello giovanile e un futuro davanti. Ma è che ne ho tanta in Lupo, che avrei voluto con me anche se fossi stato alla Juventus: so che ha una visione, e quando l’ho saputo disponibile ho pensato che mi avrebbe aiutato".

Ed ecco Lupo. Pescarese, 58 anni nel prossimo ottobre, moglie commerciante di bigiotteria nella sua città e figli ormai adulti, ha già trovato casa in centro a Ferrara: "Amo la storia rinascimentale e qui ce n’è tanta, questa città è bellissima. Sono venuto per il fascino, la tradizione, la storia e i colori della maglia della Spal, ma anche per il presente e sperando di incidere. Le parole di Joe mi rendono orgoglioso: con lui ci sentivamo anche per saluti e il rapporto è sempre stato diretto e leale".

Cosa le ha chiesto Tacopina? "Joe è un vincente e chiede sempre di vincere. Chi viene qui non puo non avere la stessa voglia. Strutture e organizzazione sono già da categoria superiore. Mi dice che per la serie A più del quando conta il come, e che ristruttureremo ogni area, organizzativa, medica o di marketing. Sul campo avremo avversari con budget più importanti e dove non si potrà arrivare vedremo di compensare con le idee". La conferma di Venturato? "E’ stata coerente, per me l’allenatore è sempre stato lui e non perchè ha contratto, ma perché ha idee e sa far calcio di livello anche con budget non stratosferici. Mai avuti dubbi su di lui". Quale sarà la sua fIlosofia?

"In primis voglio gente che veda la Spal come gran traguardo o trampolino di lancio, quindi con motivazioni enormi. Io non guardo la carta d’identità ma valori tecnici, qualità morali e motivazioni. Intendo anche creare le premesse di valorizzazioni future, e voglio gente di proprietà che sia orgogliosa di essere targata Spal". E’ un no a nuovi prestiti di Latte e Colombo? "Sono ragazzi che hanno fatto bene e su cui la valutazione del mister è positiva. Valuteremo anche in base all’esigenza di prendere qualche ragazzo che sia nostro, anche per costruire senso di appartenenza. Per lo stesso motivo penso che in serie B l’italianità sia un valore, ma non è una chiusura totale a eventuali acquisti stranieri".

Mauro Malaguti