"La Spal di Semplici? Mi è servita per imparare"

Pietro Ceccaroni aveva solo 19 anni nel 2015, ora è un punto fermo del Venezia "Mi sono tolto la soddisfazione di giocare in A, devo molto anche a Ferrara"

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Quando arrivò a Ferrara nell’estate 2015, Pietro Ceccaroni aveva 19 anni e soltanto una presenza tra i professionisti. In un paio di mesi però riuscì a convincere mister Semplici a schierarlo con continuità sul lato sinistro della difesa a tre, contribuendo in maniera significativa alla promozione in serie B. Peccato che fosse di proprietà dello Spezia, che a fine stagione se lo riprese. Ma è a Venezia che Ceccaroni ha fatto il salto di qualità e messo le radici, tanto che questo è per lui il quarto campionato consecutivo in arancioneroverde. "È la seconda volta che torno al Mazza dopo aver lasciato la Spal – ricorda Pietro –. La prima è andata piuttosto bene, perché sono addirittura riuscito a segnare! Non mi capita spesso, e farlo in quello stadio è stato speciale. Peccato però che si giocasse a porte chiuse, quindi le emozioni sono state inevitabilmente meno forti. Il Mazza è chiaramente un impianto che non mi è indifferente: lì conservo ricordi indimenticabili, ed è sempre bello tornarci. Per fortuna stavolta si giocherà a porte aperte, quindi mi aspetto un grande spettacolo sul campo e sugli spalti".

Torniamo alla stagione 2015-16. Cosa rappresentò per lei l’esperienza in biancazzurro?

"Arrivavo dal settore giovanile dello Spezia, e non fu facile l’approccio col calcio dei grandi. Progressivamente però riuscii a ritagliarmi uno spazio importante. Più in generale comunque fu una stagione molto formativa, grazie agli insegnamenti di mister Semplici e di compagni come Giani, Mora e Cottafava. I ricordi si sprecano: se proprio devo citarne due, scelgo il mio esordio da titolare contro la Lupa Roma al Mazza e la vittoria in trasferta contro l’Ancona. Non ci diede la promozione matematica, ma ci avvicinò molto all’obiettivo, e poi la festa in autogrill coi tifosi fu davvero un momento indimenticabile".

Col Venezia ha centrato un’altra promozione, addirittura in serie A...

"Sono ricordi che restano per sempre. Ho anche avuto la fortuna di mettermi alla prova nel massimo campionato, il sogno di ogni calciatore. Purtroppo però non sono arrivate soltanto soddisfazioni, ma anche la cocente delusione della retrocessione".

La squadra di Javorcic è una sorta di multinazionale che ha in lei un punto di riferimento, giusto?

"Vero, abbiamo giocatori provenienti da ogni angolo del mondo. Sono tutti bravi ragazzi che lavorano sodo, ma riuscire ad amalgamare il gruppo non è un’operazione immediata come altrove. L’inglese è la lingua di riferimento per molti atleti, che hanno l’obiettivo di imparare l’italiano in tempi brevi. In campionato non siamo partiti benissimo, ma sappiamo che ci sono tante rivali competitive e siamo convinti di poter uscire alla distanza".

Che gara si aspetta contro la Spal?

"Finotto è l’unico reduce del gruppo della stagione 2015-16, mentre sulla panchina c’è Venturato che ho affrontato in finale playoff quando guidava il Cittadella. Le sue squadre sono sempre temibili e organizzate: dovremo fare grande attenzione, sarà una bella sfida".

Stefano Manfredini