Leka: "Kleb, dovremo conoscerci in fretta"

Il coach: "Ripartiamo da zero con tante soluzioni a livello tattico. Il girone? Udine, Bologna, Cento e Forlì, poi vedo grande equilibrio"

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Al quarto raduno in sella alla panchina del Kleb, coach Spiro Leka è ormai figura di riferimento per i supporters biancazzurri e per tutto l’ambiente della palla a spicchi nostrana. C’è curiosità per vedere all’opera la sua creatura, una squadra tutta nuova e fortemente ringiovanita, che ha mantenuto un elemento di sicuro affidamento come Campani e ha aggiunto un talento indiscutibile come Amici. Molto passerà dalle mani dei due americani Cleaves e Smith, ai più sconosciuti ma già conoscitori dei campionati europei dopo le esperienze in Danimarca e Svezia. "Dovremo cominciare come una formazione under 19 – spiega Leka–-, mentre negli anni scorsi i ragazzi sapevano da dove ripartire perché i concetti erano più o meno gli stessi, stavolta partiamo da zero. Bisognerà aver pazienza, all’inizio sbaglieremo certamente qualcosa, ma questo farà parte del processo di crescita. Cercheremo di fare tutto in sei settimane, anche noi dello staff siamo curiosi". Il tecnico del Kleb si addentra poi sui singoli: "Smith ha caratteristiche totalmente differenti da Pacher, che è stato il nostro "4" titolare nelle ultime due stagioni. Bertetti deve far vedere a tutti che i centimetri non contano niente, anzi possono rivelarsi un vantaggio se li saprà sfruttare nel modo corretto. L’importante è che non entri in sofferenza nella fase difensiva. Amici lo possiamo utilizzare in diversi modi, sia in post basso che come playmaker aggiunto, ruolo in cui può distribuire tanti assist. Per Jerkovic sarà un’annata importante, avrà delle responsabilità maggiori rispetto a quelle che ha avuto fino ad ora. Insomma, anche a livello tattico ci sarà da sbizzarrirsi". In sede di costruzione del roster Ferrara è stata additata da parecchi addetti ai lavori come una "scommessa", e il coach biancazzurro dice la sua sul livello del girone: "Credo che ci siano 4-5 squadre superiori alle altre, penso a Udine, Fortitudo, Cento, Forlì e Pistoia. Per il resto c’è grande equilibrio, noi puntiamo ad essere nel gruppone appena dietro alle prime. Questa squadra mi ricorda per certi versi quella di tre anni fa nella stagione interrotta per covid, dovremo essere altrettanto bravi a creare un gruppo solido e potremo toglierci delle soddisfazioni importanti. La strada è quella, cercheremo di mettere in difficoltà tutti con la nostra idea di basket, fatta di giocatori compatibili tra di loro e un’alternanza di quintetti che andremo a proporre".

Jacopo Cavallini