Mancosu fuori ruolo e Colombo non è centravanti d’area: i nodi da sciogliere di Clotet

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Qualche memorandum per Pep Clotet, alla luce del match col Como. Sono appunti in ordine sparso che prescindono dal risultato, tutte cose su cui sicuramente il catalano ha già riflettuto per primo. 1) Col Como ha alternato il modulo-base, il 4-2-3-1, a 4-2-4 (tale è un 4-4-2 con Mancosu e Seck esterni) e poi 4-3-3. Il primo si conosce, il terzo ha funzionato, ma il secondo, usato dal 60’ al 75’ ha spalancato al Como lo spazio per ripartente culminate in due legni, prima che il tecnico riequilibrasse la Spal.

Oltre a mettere palesemente Mancosu fuori ruolo, il 4-2-4 può servire al più per un forcing finale di pochi minuti, quando c’è nulla da perdere, perchè apre praterie. Clotet ha capito di averlo affrettato, e infatti per andare a pareggiare ha riaccennato Mancosu mezz’ala. 2) Sul modulo si versano litri di inchiostro e di lacrime, come ogni anno. La domanda di base di questa stagione è: per dare più peso in zona-gol, perchè non provare un 4-3-1-2 con Mancosu trequartista nella posizione naturale e due punte invece di una su cui appoggiarsi? Può essere il doppio centravanti Colombo-Melchiorri visto col Como, o uno dei due con Seck o Latte Lath.

Il senegalese finirebbe un po’ fuori ruolo, ma più vicino alla porta. O Pep ha già visto e scartato in allenamento l’ipotesi? 3) C’è da lavorare sull’attacco all’area sui calci piazzati e sui cross. Possibile che con dieci calci d’angolo all’attivo e altrettanti traversoni la Spal non sia mai arrivata prima sul pallone? Va migliorata l’occupazione dell’area, e due punte più centrali, chissà, potrebbero anche qui essere più funzionali: ma col Como anche Viviani dalla bandierina ha insistito troppo sulla battuta corta. 4) Colombo è forte, ma non è centravanti d’area come è Melchiorri. Ama più girare al largo per piazzare il micidiale sinistro, oppure per farsi largo penetrando di forza. Ricorda un pochino il primo Petagna, che però imparò presto a divincolarsi nei sedici metri grazie al fisico. Anche il milanista deve inventarsi più centro boa in certe situazioni, segnatamente sui cross. 5) Seck e Latte fin qui hanno dato gran mano nel portar su la squadra con la loro energie, ma hanno all’attivo un gol a testa in nove giornate. E’ un dato da migliorare 6) E’ bello essere in testa alla classifica dei tiri, ma c’è tiro e tiro. Da fuori si è andati in doppia cifra solo per far fare bella figura a Gori con parate elementari. Dalla distanza, solo Viviani (oltre a Colombo) manifesta capacità balistiche. Gli altri sono alleggerimenti sul portiere.

Il mestiere e la duttilità di Mancosu consentono un suo utilizzo plurimo, in compenso mancano i suoi gol: uno ogni nove partite non basta alla causa della Spal. Forse conviene cercare di piazzarlo quanto più possibile alle spalle dell’attaccante (o degli attaccanti) di turno e metterlo in condizione di battere a rete con pericolosità. 8) In controtendenza con le altre gare, e quindi il dato non dovrebbe allarmare, la Spal ha perso il 53,3% dei contrasti e il 57% dei duelli aerei, e ha intercettato palla solo 9 volte contro le 18 del Como.

m.m.