
Per Giacomo Laurino l’amichevole contro la Spal è stata l’occasione per tornare al centro sportivo Gibì Fabbri, dove fino a pochi anni fa ha lavorato nel settore giovanile biancazzurro al fianco di Ruggero Ludergnani. Da un paio di mesi è il direttore sportivo del Corticella, che ha perso 4-0 contro la squadra di Di Carlo al termine della prima settimana di preparazione.
"La squadra aveva iniziato ad allenarsi da meno di una settimana – ricorda Laurino –, quindi era francamente difficile chiedere di più ai ragazzi. Siamo un cantiere aperto: il gruppo deve ancora essere completato, ma crediamo fermamente nel nostro progetto tecnico e dopo l’exploit della scorsa stagione siamo convinti di riuscire a consolidarci in serie D". Inevitabile chiedere a Laurino un parere sui giovani della Spal, molti dei quali cresciuti anno dopo anno sotto i suoi occhi sui campi di via Copparo.
"Onestamente speravo che contro di noi ne giocasse qualcuno in più, invece molti sono stati schierati il giorno prima col Treviso e ci siamo trovati di fronte una formazione fortissima con Alfonso, Iglio, Bruscagin, Tripaldelli, Carraro, Celia, Siligardi e Antenucci – commenta col sorriso sulle labbra –. Senza dimenticare Orfei, che considero già pronto per giocare con continuità in serie C: ha tecnica, velocità ed è abile nell’uno contro uno. Magari deve diventare più cattivo, ma sono sicuro che la Spal se lo terrà stretto. Diverso è il discorso per Breit e Dumbravanu, che penso andranno a maturare in altri contesti. Tra i ragazzi che conosco bene, ho apprezzato molto i progressi di Boccia che in Primavera 2 forse sarebbe sprecato. E poi ci sono i vari Puletto, Saiani, Parravicini e Contiliano che mi sembra siano tenuti in grande considerazione da società e staff tecnico. Saiani è reduce da una stagione nella quale ha pagato qualche infortunio ma può tranquillamente diventare l’alternativa di uno tra Tripaldelli e Celia, e inserirsi gradualmente in serie C. Contiliano invece ormai si è ritagliato uno spazio importante: è meno appariscente di altri giocatori, ma ha personalità da vendere, difficilmente sbaglia un pallone e possiede un’intelligenza superiore alla media. È un leader silenzioso che è stato capitano in tutte le squadre giovanili nelle quali ha militato, e sarebbe davvero una bella storia se tra qualche anno indossasse la fascia nella prima squadra della Spal, magari dopo aver contribuito a riportarla in serie B". s.m.