"Nessuna scusa a Tacopina, lui dica cosa vuol fare"

Spal, replica del gruppo Curva Ovest al presidente: "Vogliamo un incontro alla presenza del sindaco".

Il gruppo Curva Ovest Ferrara non si scusa col presidente Tacopina, al quale anzi chiede di fare chiarezza sul futuro societario nell’ambito di un incontro alla presenza del sindaco Alan Fabbri. Di seguito riportiamo le parti più significative del lungo comunicato diffuso ieri dai tifosi. "Ci siamo presi qualche ora per riflettere, all’indomani della conferenza stampa di Tacopina. Un evento inutile nei contenuti, dal quale è scaturito un ricatto surreale. Il nostro ruolo è quello di fare i tifosi. I tifosi vigilano affinché il patrimonio sportivo, storico, culturale e sociale della Spal venga preservato e valorizzato, e tifano. In questa stagione abbiamo onorato questo ruolo al massimo delle nostre potenzialità, con una presenza massiccia in casa e in trasferta, nonostante i risultati sportivi deludenti. Abbiamo inscenato diverse coreografie monumentali. Ci siamo resi disponibili a promuovere e a partecipare alle iniziative benefiche delle associazioni sul territorio, abbiamo fatto donazioni a ragazzi diversamente abili, organizzato iniziative aggregative e culturali. E il 9, 10 e 11 giugno organizzeremo la festa della curva Ovest nel sottomura. Abbiamo dimostrato coi fatti di non arrenderci mai, e non lo faremo ora". E infatti passano al rilancio.

"Anzi, rilanceremo, anche in serie C. Solo nell’ultima partita casalinga della stagione abbiamo contestato squadra e allenatore, ma soprattutto colui che riteniamo il principale responsabile e che da due anni millanta doti da vincente facendo promesse irricevibili. Di queste azioni rispondiamo solo alla curva, ai tifosi della Spal, alla nostra città e alla legge italiana. Non certo a Tacopina, che dopo aver tentato di aggredire alcuni tifosi in tribuna ha mostrato il dito medio ad una tifoseria intera – scrivono – . Dopo questo episodio, il proprietario della Spal ha indetto una conferenza stampa in cui ha vincolato la sopravvivenza di un patrimonio sportivo, culturale e sociale di questa città a delle scuse da ricevere non si sa bene da chi. Ha vincolato ad una cavolata non solo l’esistenza della prima squadra, ma la vita di decine di dipendenti. Ha vincolato a dinamiche infantili il futuro di centinaia di ragazzi e bambini delle giovanili. Ha vincolato all’orgoglio personale la sopravvivenza e il futuro delle squadre femminili. Ha vincolato alle scuse per un coro legittimo e prevedibile il rispetto verso le centinaia di piccole e medie aziende ferraresi che hanno sostenuto economicamente la Spal. Ha vincolato al suo ego il rispetto verso l’immenso patrimonio sportivo, culturale e sociale di cui è capofila. Ha vincolato la sopravvivenza e il rispetto verso tutte queste componenti sociali della città di Ferrara al ricevimento delle nostre scuse durante un incontro".

Poi l’affondo, sempre contro Tacopina. "E cercando di fuggire ai propri doveri, al proprio ruolo e alle proprie responsabilità, tentando di scaricarle su di noi. Per tutti questi motivi, non faremo le nostre scuse a Tacopina e non pretendiamo di riceverle: non siamo bambini e non sapremmo che farcene: siamo interessati solo alla Spal e al suo futuro. Alla luce del senso di responsabilità che sentiamo però accettiamo di partecipare all’incontro proposto. Ma alle nostre condizioni: ci rifiutiamo di farlo come curva Ovest, sia perché non abbiamo il diritto di affrontare il tema della sopravvivenza della Spal come unici interlocutori, sia perché non vogliamo dar luogo ad una riunione infantile. Di nostro interesse sono solo ed esclusivamente il bene e il futuro della Spal, e di questo Tacopina dovrà rispondere. Ma non a noi, quanto alla città di Ferrara, come il suo ruolo impone. Per questo estenderemo l’invito al centro di coordinamento Spal Club e al sindaco Fabbri. E non si parlerà di chi deve chiedere scusa a chi, ma solo ed esclusivamente della Spal e del suo futuro. Attendiamo una risposta della proprietà in tempi celeri".