Parla Tacopina: “Spal, non mollo. Ma voglio delle scuse e io farò lo stesso”

Il patron Tacopina: “Grande delusione per la retrocessione ma il clima che si è creato con alcuni tifosi non lo accetto. Ho sbagliato a reagire in quel modo e sono pronto a scusarmi. Ma anche io pretendo scuse. Ora un incontro con i tifosi per ripartire”

Ferrara, 15 maggio 2023 – La delusione è tanta ma Joe Tacopina non ha certo l’aria di uno che vuole mollare la nave-Spal in mezzo alla tempesta: «Il mio mantra – dice davanti ai giornalisti in una conferenza stampa fiume – è che le persone dure resistono ai momenti duri. Abbiamo toccato il fondo e dobbiamo imparare la lezione.

Joe Tacopina
Joe Tacopina

La C può essere un'occasione, costruiremo qualcosa di nuovo, una mentalità per tutta la prima squadra. Sono certo che col mio gruppo possiamo riportare la Spal dove le compete, questo è il mio primo insuccesso in 15 anni di calcio. Ci saranno nuovi ingressi e cambiamenti strutturali importanti. Capisco la delusione di tutti, ma non è accettabile aggredire verbalmente me e i miei partner come accaduto sabato». Questo il punto. Minuto 74’ di Spal-Parma, Vazquez spegne definitivamente le residue speranze salvezza di La Mantia e compagni e il Mazza esplode di rabbia. Un fumogeno viene lanciato in campo, l’arbitro ferma la partita per 10 minuti, parte della Ovest si scaglia contro Tacopina che reagisce con un dito medio e mandando un bacio sarcastico. «Ho risposto a delle offese arrivate da una minoranza di tifosi. Inizialmente in maniera sarcastica con i baci alla curva, ma i cori sono continuati davanti alla mia famiglia. La mia reazione so che non è stata corretta, da dove vengo io a queste offese si risponde.

È normale che a un insulto si reagisca, non me lo aspettavo. Sono triste e amareggiato per questo. Sabato dopo la partita ho ricevuto solidarietà e vicinanza, ma domenica in palestra mi è successa una cosa più grave. Uno della curva mi ha insultato, altri sette mi aspettavano e mi hanno insultato ancora. C'è stata una discussione animata, questo fatto mi ha indotto a mettere tutto in dubbio. È una minoranza certo, altri mi hanno protetto e ringraziato». Insomma, nessuno vuole mollare  («anche se farò valutazioni con i miei partners») ma per andare avanti serve la pace e un patto per il futuro. «Mi aspetto delle scuse per gli insulti e le minacce, io farò lo stesso per il mio comportamento sbagliato.

Sono pronto anche ad un incontro con i tifosi per metterci tutto questo alle spalle. Il mio eterno ottimismo e i proclami? Sono fatto così, mi conoscete, ho una mentalità che guarda sempre con ottimismo al futuro e non si pone limiti. In questa squadra ci credevo, c'era una rosa forte, non ho mai parlato di serie A quest'anno, ma ovviamente ci pensavo». Non manca il mea culpa sulla stagione. «Mia responsabilità - ribadisce –, io ho preso le decisioni su allenatore e ds, ho scelto io le persone deputate a portare avanti questo progetto. Non fuggo dalle responsabilità, la squadra ha deluso tutti. In estate La Mantia, Moncini, Varnier, poi Nainggolan: eravamo un team ambizioso. Tutti ci accreditavano, invece sono mancate troppe cose. Ci siamo trovati in una tempesta perfetta. Sono certo che col mio gruppo possiamo riportare la Spal dove le compete, questo è il mio primo insuccesso in 15 anni di calcio».

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