Poteva essere l’eroe di giornata, invece la sua prima rete con la maglia della Spal non è bastata per conquistare tre punti. È comunque un buon avvio di stagione quello di Bartosz Salamon, che non segnava da quasi cinque anni (l’ultima rete risale al campionato cadetto 2015-16 col Cagliari) e si è ritagliato un posto da titolare nella difesa a tre di mister Marino. "Il gol è stato stato una liberazione – afferma il difensore polacco –. Sia a livello personale che collettivo, in quanto non avevamo ancora segnato dall’inizio della stagione. Ho provato tanta felicità, perché finalmente mi sono sbloccato con la Spal, peraltro dopo un anno particolare, del quale non voglio nemmeno parlare".
Cos’è successo nella mischia finale?
"Purtroppo quando si arriva all’ultima azione della partita sull’1-0 capitano queste situazioni, e può succedere che la palla finisca sui piedi di un giocatore avversario che segna il gol del pareggio. Dovevamo evitare di arrivare a quel punto della gara in vantaggio di misura, oppure gestire meglio le fasi finali e non farli avvicinare alla porta".
Dopo la rete del vantaggio, la Spal è stata troppo rinunciataria...
"Nel primo tempo abbiamo sviluppato bene il gioco, effettuando tante conclusioni pur senza trovare la via del gol e rischiando poco in difesa. Nella ripresa, dopo aver sbloccato subito il risultato è normale cambiare atteggiamento, anche se è vero che abbiamo abbassato il ritmo e purtroppo è arrivata la beffa. Dovevamo essere più bravi a gestire la palla evitando di fare avvicinare i nostri avversari alla porta: è capitato più di una volta".
Come affronterete la pausa?
"Non dobbiamo farci influenzare dal risultato, ma ripartire con la consapevolezza di essere sulla strada giusta. La disattenzione finale però deve servirci da lezione per il futuro e rappresentare uno stimolo per reagire". Stefano Manfredini