Salto di qualità rimandato, sbagliato chiudersi così sull’1-0

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La tentazione di sparare solo sull’arbitro è forte, in occasione della prima sconfitta di De Rossi sulla panchina della Spal. E di sicuro, lasciando la Spal ingiustamente in 10, Meraviglia ha firmato col fischietto la terza caduta interna dei biancazzurri.

Chiaro quanto un giusto giallo a Peda inspiegabilmente trasformato in rosso ha inciso sul risultato che una Spal succube dei sanniti avrebbe forse condotto in porto, quantomeno in parità: Cannavaro è passato da 0-1 a 2-1 in 11 contro 10, non prima. Però… C’è un però. La Spal in parità numerica stava vincendo, è vero, ma stava anche subendo passivamente e continuamente l’avversario.

E una Spal così brutta non la si vedeva da tempo. Dunque accusiamo pure Meraviglia per i punti persi, ma consideriamo che i biancazzurri dopo il gol si sono chiusi in trincea, proponendo qualcosina in contropiede ma non tenendo mai palla né avendo mai iniziativa. Al Benevento non pareva vero di giocare in una sola metà campo, quella dei padroni di casa. Così chi sta sotto fatica poco, perchè non deve mai rincorrere all’indietro, e a forza di tener lì l’avversario, si carica e trova forza crescente. De Rossi alla fine lo ha ammesso, per fortuna, evitando di scagliarsi solo contro l’arbitro come sarebbe stato facile.

E’ già un passo avanti verso il reperimento di una soluzione. La Spal ha avuto braccino cortissimo. Ha probabilmente e inconsciamente pensato di lucrare sul vantaggio e si è portata il Benevento in casa.

E’ riuscita a evitare di subire gol prima del rosso a Peda, ma principalmente per una gagliarda prestazione difensiva che ha esattato le qualità nel bunker di Meccariello, Peda e Dalle Mura, che Cannavaro intendeva sorprendere in velocità escludendo Forte a vantaggio dei più rapidi La Gumina e Farias.

L’1-0 ha retto in virtù della grinta e del temperamento dei giocatori di De Rossi, non certo del gioco espresso. La Spal non ha mai tenuto palla e ha lasciato i suoi tifosi in patema d’animo continuo.

Già arrivare all’intervallo in vantaggio era stato un grosso sollievo, ma nella ripresa il trend della Spal non è cambiato neppure col 4-5-1 varato da De Rossi sacrificando lo spento La Mantia. Una occasione persa, per la classifica e per le prospettive. Se la Spal di Terni aveva illuso facendo sperare in un altro tipo di campionato, quella di ieri ha ribadito che non è ancora ora di un salto di qualità.

Sosta amara, in attesa di andare a Brescia a casa Clotet senza La Mantia e Peda in squalifica (nella foto Joe Tacopina).

Mauro Malaguti