Sella vince malgrado Sabin. A Orzinuovi bella reazione

La squadra ha risposto presente, però dall’americano arriva poco o nulla

Sella vince malgrado Sabin. A Orzinuovi bella reazione
Sella vince malgrado Sabin. A Orzinuovi bella reazione

La Sella batte un colpo, nel giorno in cui tutti la aspettavano al varco, e vince a Orzinuovi una gara sempre condotta, non bella ma portata a casa senza eccessivi patemi. Il viatico ideale in vista del turno casalingo di domenica prossima contro Cividale, un altro scontro diretto da non steccare per sistemare la classifica (che oggi vede i biancorossi all’ottavo posto, a +2 sulla nona, che è proprio Cividale, e a +4 sull’ultima, che quest’anno retrocede direttamente), e il morale, visto che i ko contro Chiusi e Nardò hanno ridotto a zero i bonus da giocarsi.

Insomma, pur senza Benvenuti (il giovane e promettente Ladurner non può ad oggi essere messo sullo stesso piano del lungo livornese, che prima dell’infortunio stava acquisendo solidità e costanza di rendimento) la squadra regge, è in linea di galleggiamento con gli obiettivi stagionali, ovvero una salvezza se possibile attraverso i playoff, e lo sta facendo malgrado un rendimento decisamente sotto le attese della propria guardia americana, Ty Sabin.

Già, perchè se da Orzinuovi si torna a casa con la sensazione che lavorando Palumbo stia crescendo passo dopo passo, l’americano ex San Severo continua a litigare con il ferro avversario e sostanzialmente a non risultare decisivo, se non nel finale di gara contro Trieste. I motivi? Difficile saperlo, forse una ipervalutazione di un giocatore che evidentemente due anni fa in Puglia trovò un’annata magica e non ripetibile, ma ad oggi la sua scelta non ha pagato e non pare sbagliato dire che con un altro Usa, Cento oggi avrebbe almeno 2 punti in più, se non 4. Le cifre lo inchiodano, Mecacci lo impiega 25 minuti a partita (e lui segna 13 punti con basse percentuali: 38% da 2, 35% da 3 e più perse che recuperi), pochi per una squadra di fascia media come Cento, perchè i suoi limiti difensivi e le sue prestazioni spesso e volentieri condizionano la squadra. Così, il primo terminale diventa spesso un Mussini che non sta facendo rimpiangere Tomassini, ma che non può fare un’intera stagione a questi ritmi. La sensazione è che, di questo passo, uno sguardo al mercato Usa lo si darà: nel frattempo sotto con Cividale.

Mauro Paterlini

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