"Serviva aria fresca Adesso qualche cessione e l’innesto a centrocampo"

"Serviva davvero una ventata di aria fresca, dopo due stagioni difficoltose e con calciatori che ormai erano arrivati a fine ciclo qui a Ferrara". Inizia così l’intervista rilasciata in questi giorni dal ds spallino Fabio Lupo sul sito di Gianluca Di Marzio. Un’intervista nella quale il dirigente biancazzurro ha spiegato le scelte operate dal management biancazzurro.

"Era fondamentale – continua Lupo – portare un po’ di ‘novità’ per ridare all’ambiente quella serenità e quella fiducia che si erano smarrite nelle ultime stagioni. Siamo dunque felici di quanto fatto sul mercato, avendo portato giocatori di esperienza o come si suol dire, di categoria, ma anche giovani dalle grandi prospettive, che vedono nella Spal l’occasione della propria carriera".

Poi un breve accenno alle prossime mosse, ovvero qualche cessione e l’arrivo a centrocampo di Proia, anche se Lupo non lo nomina mai.

"Ora – spiega Lupo – vogliamo alleggerire un po’ l’organico e poi sicuramente faremo qualche altra cosa a centrocampo. Ad ogni modo, se il campionato dovesse cominciare domani, noi saremmo già più che pronti... Le cose vanno sempre sezionate nella loro complessità senza fare di tutta l’erba un fascio. Le difficoltà dell’anno scorso riteniamo fossero più che altro legate a quella forma di saturazione, fisiologica, nella rosa, di cui parlavo prima. Ma Venturato, dati alla mano, è stato uno dei migliori allenatori della Serie B nell’ultimo decennio, motivo per cui sarebbe stato davvero delittuoso sostituirlo".

Poi parole dolci per Ferrara e per il suo pubblico.

"L’entusiasmo collettivo è coinvolgente. D’altronde, qui, andare alla Spal è un culto collettivo. Vissuto con entusiasmo sì, ma anche con sacro rispetto. Parlare di calcio con la gente di Ferrara ti trasmette delle sensazioni davvero eccezionali, perché hanno un modo incredibile di vivere la Spal. Ti trasmettono per strada, al bar, ovunque il loro attaccamento fortissimo. Ma è un attaccamento diverso, atipico, perché non sfocia nell’ossessivo. E’ un attaccamento giusto, razionale. E’ una piazza che sa di calcio".