"Sono rammaricato e mi sento responsabile"

Di Biagio: "Avevamo preparato alcune cose che non ci sono riuscite. Tatticamente nella ripresa eravamo schierati allo stesso modo".

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Mister Di Biagio, la differenza l’hanno fatta i valori o la fame delle due squadre?

"Un po’ tutto, in diverse situazioni i nostri avversari sono stati più incisivi di noi. Sulla prima rete per esempio eravamo ordinati, ma siamo stati troppo passivi e poco reattivi. A quel punto, un gol può cambiare il corso di una gara e l’Udinese ha avuto qualcosa in più di noi".

Cosa ha detto alla squadra negli spogliatoi dopo un primo tempo così negativo?

"Non riuscivamo a trovare le distanze. Avevamo preparato alcune cose che non ci sono riuscite, poi quando si va in svantaggio contro una squadra del genere, forte fisicamente che ti colpisce in contropiede, tutto diventa difficile. Ho chiesto ai ragazzi di restare ordinati, di accorciare le distanze per riaprire la partita. Hanno dato tutto, ma quando non fai gol e ti sfilacci non è facile contro un’Udinese che sta meglio fisicamente di noi".

Non crede che la Spal abbia dimostrato meno delle altre squadre che lottano per non retrocedere?

"In realtà abbiamo dimostrato molto, ma quando non arrivano le vittorie e non si raccolgono punti tutto diventa più complicato. Dovevamo fare vedere qualcosa di più sotto il profilo dell’approccio alla gara, non ci siamo riusciti. Volevamo ripetere una gara stile Milan, però per stanchezza e tanti errori non ci siamo riusciti. La volontà non era quella di subire, ma il risultato è impietoso. Dobbiamo giocare meglio, ma osservando i numeri abbiamo tirato più dei nostri avversari. Bisogna capire con quale cattiveria cerchiamo il gol e cerchiamo di contrastare l’avversario quando subiamo".

Perché l’atteggiamento della ripresa non è proposto da subito?

"Tatticamente eravamo messi allo stesso modo. Ho schierato la squadra col 4-3-3, anche se i numeri lasciano il tempo che trovano. Nel secondo tempo, sullo 0-2 ci abbiamo provato di più, è vero. Rimprovero questo ai ragazzi: come a Genova, abbiamo giocato con più convinzione quando siamo andati sotto".

Perché Strefezza è entrato solo nel secondo tempo?

"Bisognerebbe vedere gli allenamenti per capire i motivi di certe scelte. Devo centellinare le energie giocando ogni tre giorni. Inoltre, avevamo tanti infortunati, per esempio Reca era a rischio, per non parlare di Di Francesco".

È tutto finito in chiave salvezza?

"È difficilissimo recuperare, ma non significa che non proveremo a compiere questo miracolo calcistico. Ad oggi possiamo essere presi per matti, però fino a quando la matematica non ci condannerà daremo tutto quello che abbiamo".

Le piacerebbe fare parte della ricostruzione della Spal la prossima stagione?

"Quando il presidente me lo ha chiesto, ho risposto in maniera affermativa indipendentemente dalla categoria. Qui ci sono i presupposti per fare un grande lavoro, ma oggi sono concentrato sul presente e rammaricato per quello che non sto riuscendo a fare: il responsabile di questa situazione sono io".

Stefano Manfredini