E' morto Ottavio Bugatti, portiere di Mazza

Si è spento a 88 anni il primo estremo difensore della Spal in serie A. Giocò anche in nazionale

La parata di Bugatti a Genova contro la Samp che valse il successo dei biancazzurri con  la rete del turco Bulent

BUGATTI OTTIVIO FAMOSA PARATA A GENOVA CONTRO LA SAMPDORIA.

Ferrara, 15 settembre 2016 - Alla vigilia del compleanno numero 88, che lo attendeva il 25 settembre, si è spento un altro dei miti della grande Spal: Ottavio Bugatti, il primo portiere della serie A, l’uomo che passò alla storia per una parata, straordinaria, all’indietro, una bloccata che ebbe la fortuna di essere immortatata dal fotografo Giulianelli nel momento giusto. La partita era Sampdoria-Spal del 21 ottobre 1951, vinta dai biancazzurri a Genova grazie alle prodezze di Bugatti e a un gol del turco Bulent, nella stagione del debutto dei biancazzurri nell’Olimpo del calcio.

Ottavio Bugatti era milanese di Lentate sul Seveso, classe 1928, e alla Spal arrivò dal Seregno. Fu una delle scommesse più azzardate di Paolo Mazza, se non la più azzardata di tutte. Nell’anno della trionfale promozione in A la Spal aveva sconfitto il Seregno per 5-2 all’andata e per 4-0 al ritorno, e Bugatti era stato il portiere più battuto dell’intera serie B. Mazza e i suoi osservatori ci avevano però visto qualcosa, se gli affidarono senza esitazione la porta di una neopromossa in serie A, un po’ come la Spal oggi fa con Meret. Bugatti disputò due campionati spettacolari. Socialmente molto in vista - fu il primo bel tenebroso a far impazzire le ferraresi negli anni Cinquanta - in campo era formidabile.

Giocò 71 partite, saltandone una appena a Palermo nel biennio. La sua Spal chiuse nona e ottava le due stagioni. La famosa parata di Genova venne disegnata su ceramica in grande formato dall’artista che decorò il centro di addestramento di Paolo Mazza a fine anni Sessanta. Quell’intervento campeggiava sulla parete della mensa del Centro come un monito, e chissà chi possiede ora quel cimelio. Bugatti peraltro lo vide, perchè tornato a Ferrara da allenatore dei portieri, divenne per un brevissimo periodo con il capitano Bianchi e il segretario Ballico parte della “troika” che guidò la prima squadra fino all’avvento di Suarez: era il primo anno dell’era Mazzanti, culminato in una disgraziata retrocessione anche per la confusione dei ruoli.

Bugatti fu con Fontanesi il solo spallino a vestire la maglia della nazionale mentre vestiva il biancazzurro. In tutto giocò per l’Italia 7 volte. Mazza lo cedette al Napoli nell’estate del 1953 per 55 milioni di allora, una cifra mai vista per un portiere. Difese la maglia azzurra per 8 anni fino al 1961 e quindi fu riserva di Sarti nell’Inter euromondiale di Helenio Herrera. Era unanimemente considerato dai testimoni dell’epoca il miglior portiere mai visto a Ferrara: nè negli ultimi decenni qualcuno ha fatto abbastanza per scalzarlo.