Spal e Pescara, quel fil rouge lungo l’Adriatico

Storia di incroci, sonanti goleade ma anche batoste. Viaggio nei ricordi, da Nereo Rocco a Zucchini, il ferrarese bandiera degli abruzzesi

Migration

di Mauro Malaguti

Rocco e Rocchino, sonanti goleade e cocenti batoste. Anche se si sono affrontate appena in un’occasione negli ultimi trent’anni (e solo altre sette dopo la guerra), Spal e Pescara sono legate da un fil rouge che racconta uomini, e in alcuni casi, che uomini! Da Nereo Rocco a Saul Malatrasi, da Gianni Galeone a Max Allegri e Pasquale Marino. E poi Antonio Martorella e Fabio Bazzani, Angelo Corsi e Romulo Togni, Cristiano Del Grosso e Alberto Cerri, Bartosz Salamon e Mattia Valoti, Federico Di Francesco e Federico Viviani, e tanti, tanti altri, che è più facile dimenticarsene che elencarli tutti.

IL PARON. Indimenticabile rimane il week-end del 6 febbraio 1976, quando entusiasti ma ancora sprovveduti dirigenti che avevano appena esautorato Paolo Mazza tentarono il colpo di mano per la panchina della Spal sperando di evitare la retrocessione in C (che invece puntualmente si verificò). Il presidente Mazzanti e colleghi convinsero Nereo Rocco a seguirli nel fine settimana a Pescara. La Spal aveva Ottavio Bianchi allenatore-giocatore e non ne veniva proprio fuori. A Pescara, ultima di andata, segnò Jacolino al 13’ ma poi i biancazzurri ne presero tre, e il Paron alla fine disse no grazie, è stato bello ma questa manica di giocatori non è per me. Gli andò bene: non molti giorni dopo lo richiamò il Milan. Intermediario dell’operazione fu Saul Malatrasi, allora mister delle giovanili Spal ed ex colonna dei rossoneri euromondiali del Paron.

DISCO-DANCE. A tutt’oggi, 35 anni dopo, non si ricorda uscita post-partita più esilarante di quel "niente male, per essere la squadra del Rocchino", pronunciata da Giovanni Galeone dopo un 4-0 alla Sanremese. Lasciamo stare che i liguri valevano l’Estonia, ma il poker cadde a puntino per tacitare le voci che quella Spal faticava a rendere perché frequentava troppo la nota discoteca di Cona. In realtà fu una bella Spal, una delle più amate tra quelle incapaci di vincere, in buona parte grazie al ‘Galeo’.

FRIZZANTE. Pochi sanno che la vittoria col maggior scarto del dopoguerra la Spal l’ha conseguita in casa contro il Pescara, un clamoroso 7-0 con triplette di Frizzi e Cremonesi nel 1948-49. Di quell’anno l’altro record, un 8-1 alla Salernitana (toh: un caso?) in cui Frizzi fece cinquina andando a guadagnarsi la maglia di erede di Menti e Ossola nel Torino, che aveva appena salutato i morti di Superga e si stava ricostruendo.

PATATRAC. La stessa Spal dei dirigenti neofiti arrivò all’ultima decisiva gara del ritorno 1977 dopo aver concesso al portiere Grosso di andarsi a prendere un virus a Catanzaro, per sostenere l’esame da procuratore che ne avrebbe poi fatto l’avvocato dell’Assocalciatori. Così il povero rincalzo Bruno Orazi si trovò catapultato in campo da intestini incerti proprio nel giorno più caldo, e si bruciò. Con lui la Spal, che già al 48’ perdeva per 0-4 e scese impietosamente in terza serie. Mazza era ormai tra le quinte e non ne fu certo contento, ma non lesinò il suo "mi l’ea dit". Mazzanti si riscattò con immediata promozione, e chissà che anche Mattioli...

LA BANDIERA. Vincenzo Zucchini nella Spal non ha giocato mai. Vero, ma del Pescara anni Settanta che per la prima volta raggiunse la serie A fu capitano e portacolori per sette anni, dall’alto dei suoi baffoni. Perché figura qui? Perché è di San Bartolomeo in Bosco, uno dei rari ferraresi di valore a sfuggire alla rete di Mazza. Ci ha lasciati nel 2013, ma Pescara lo commemora con i figli Giorgio e Massimo in un Memorial come il ‘Mongardi’ estense. E sotto i pennoni dell’‘Adriatico’, pochi sono amati quanto “al frares”.

QUANTI EX. Marino col fido Mezzini fu allenatore del Pescara 2012-13, appena retrocesso dalla A. Aveva con sè due bimbi di prospettiva, Di Francesco (7 presenze) e Viviani (6, con 2 reti). Non finì la stagione, rilevato alla giornata 26 da Serse Cosmi. Ma anche Valoti (9,1) e Salamon (31,1) son passati di là.