"Spal più carica dopo l’incontro con i tifosi"

Mister Marino: "Con la Salernitana evitare i black-out nelle fasi di non possesso. Vogliamo fortemente tornare quelli di prima"

Il tecnico della Spal, Pasquale Marino

Il tecnico della Spal, Pasquale Marino

di Mauro Malaguti

Tornano le ristrettezze e partiranno in venti soltanto, per Salerno. Oltre allo squalificato Mora saranno fuori Missiroli, Floccari, Strefezza (botta al ginocchio), Viviani (influenza), Seck (problema a un occhio). "Conto di recuperare per sabato a Pescara almeno Strefezza, Seck e Missiroli – cerca di consolarsi Pasquale Marino –, poi ho detto a Mezzini di scaldarsi, anche se di gol ne fa sempre pochini… Io non servo, correvo poco già quando giocavo". Il tecnico cerca di scherzare, ma ieri è apparso toccato dalle critiche, e più volte è tornato sull’argomento: "Capisco, è normale riceverne quando le cose non vanno bene. Quel che conta è ricordarsi anche di quanto di buono è stato fatto fino al 6 febbraio, e di nostro noi cercheremo di tornare a quei livelli. Ho qualche capello bianco e 700 panchine che ci potrei anche aprire un giardino pubblico, alle mie spalle, e conosco la legge del calcio. Se vai male ti criticano, se vai bene ti elogiano".

Cambierà modulo? Proteggerà meglio la difesa tornando a tre per restituire più certezze dietro?

"Ci può stare. Loro giocano quasi con tre attaccanti: Djuric, Tutino e Coulibaly che si inserisce sempre. Noi dobbiamo essere pratici e non escludo alcunché. Ma i numeri, come dico sempre, contano poco, conta assai di più non accusare i black-out pagati cari anche con la Reggina. Quelli sono il problema vero e principale, non una difesa a 4 o 3".

Non crede abbia inciso?

"A 4 a Vicenza abbiamo sfoderato il miglior primo tempo esterno e con la Reggina non siamo giudicabili. Capisco si dica che se col Chievo in dieci reagimmo e con la Reggina no il problema è stato il modulo. In realtà è stato che allora avevamo entusiasmo e adesso spirito e momento sono del tutto opposti".

È risentito?

"No, so come va. A volte si dimentica quel che si è fatto prima, da dove siamo partiti e con che difficoltà. Adesso siamo sulla graticola e sembra tutto negativo, ma non mi stupisce. Stiamo facendo male e il nostro dovere è tornare ai livelli precedenti".

Come è andato l’incontro con i tifosi?

"È stato molto positivo, mi è piaciuto. Chi ha orgoglio e dignità deve ascoltare le parole che ci sono state dette in modo civile da gente che vuole bene alla Spal, e mi aspetto che dia di più. A me ha dato una gran carica e penso anche ai ragazzi, che sono genuini. A volte mi arrabbio, sono scontento, ma il gruppo è buono e io lo difendo sempre. Ho il dovere di trasmettere positività. Sappiano i tifosi che noi siamo i primi dispiaciuti e amareggiati, e che capiamo chi vuole bene alla Spal e chi invece cerca di destabilizzare. Siamo noi i primi a fischiarci, in questo momento: non stiamo rendendo e lo meritiamo, non ci piove".

Ha visto negli occhi dei giocatori voglia di riscattarsi e occhi di tigre?

"Coi ragazzi si è parlato dell’amarezza per questi episodi che in un momento particolare come il nostro ti cambiano le partite. Ci siamo detti di badare al sodo e metterci più agonismo e cattiveria. Se eravamo da primissime posizioni ieri, non possiamo essere questi oggi. Vogliamo fortemente tornare quelli di prima".

All’Arechi vincere e osare o basta non perdere?

"Vogliamo fare la prestazione crescendo in attenzione ed evitando i black-out nelle fasi di non possesso che ci costano i risultati".

Se la squadra ha qualcosa dentro, non c’è occasione migliore di questa difficilissima partita…

"Vero. La Salernitana gioca molto in verticale sulla fisicità di Djuric, aggredendo le seconde palle. Non fanno molto palleggio, hanno scelto di costruire così il loro cammino".

Il gruppo può avere accusato il peso di troppe aspettative?

"Qualche lacuna caratteriale c’è stata, ma abbiamo sempre saputo reagire in fretta. Non credo alla pressione. La serie B è dura, faticano tutte e l’unica ad aver fatto meglio è l’Empoli che a sua volta però di recente ha sempre pareggiato. Vanno tutti a sprazzi, è la categoria".

Il gruppo rema tutto nella stessa direzione?

"Sì, non ho dubbi".

Che messaggio alla tifoseria rivolgerebbe per caricare l’ambiente?

"L’unica cosa è tornare al rendimento mostrato fino a un paio di settimane fa sudando sempre al massimo la maglia che si indossa".