
di Jacopo Cavallini
"Il mio obiettivo è salvare la Spal, poi penseremo al futuro". Radja Nainggolan lancia la sfida a quattro giornate dal termine del campionato ma soprattutto alla vigilia di quello che a tutti gli effetti è uno spareggio salvezza, domani al "Mazza" contro il Perugia. Una città intera si aggrappa alle giocate del "Ninja" per risalire la china e continuare a credere nel mantenimento della categoria, che mai come in questo caso passa da un risultato positivo nella sfida casalinga contro la squadra di Castori. Una volta portata in salvo la nave, ci sarà tempo per parlare anche del futuro di Nainggolan, il cui contratto scadrà alla fine di giugno.
Radja, quattro partite per salvarsi. Innanzitutto come sta?
"Io sto bene, in queste ultime settimane ho provato ad alzare l’asticella delle mie prestazioni anche se i risultati di squadra non sono stati il massimo. Stiamo crescendo, l’obiettivo è sempre lì a portata di mano, dobbiamo continuare questa striscia positiva, magari mettendo dentro qualche vittoria in più".
Nella sua carriera ha già dovuto affrontare situazioni da ’dentro o fuori’, cosa si sente di dire ai suoi compagni?
"Il gruppo è compatto, sappiamo qual è il nostro obiettivo ma dobbiamo avere più personalità, mi sembra che la palla scotti un po’ troppo. I giocatori di qualità li abbiamo, ora è il momento di tirare fuori gli attributi".
Ferrara e la tifoseria spallina la stanno apprezzando molto, se ne è reso conto?
"Giochiamo a calcio anche per queste cose, se i tifosi mi apprezzano io non posso che esserne contento. Vuol dire che qualcosa di buono sto lasciando".
Ha mai ripensato alla scelta di essere arrivato alla Spal, soprattutto dopo l’esonero di De Rossi?
"Sono sincero, avevo scelto la Spal per provare a dare una mano al mio amico Daniele, che secondo me è stato mandato via troppo presto. Ho trovato però un gruppo di bravi ragazzi, mister Oddo è una persona perbene e preparata, il mio focus è solo sulla salvezza della Spal".
In passato ha speso belle parole per Prati…
"E’ un giocatore di qualità, per lui è il primo anno in B e non è facile stare a questi livelli, può fare strada. Spendo una parola anche per Contiliano, ha caratteristiche diverse ma sta facendo bene".
Come ha ritrovato la Serie B a distanza di anni?
"Il livello si è abbassato rispetto alla mia prima esperienza nei cadetti, all’epoca c’erano squadre attrezzatissime con attaccanti che facevano tanti gol. Oggi queste cose non le vedi più".
A volte sembra quasi l’allenatore in campo, è Oddo che glielo chiede?
"Sì, con l’esperienza che ho credo che tanti ragazzi mi ascoltino, mi viene quasi spontaneo. Io voglio solo il meglio per la squadra".
Al suo arrivo aveva detto di trovare Ferrara una città un pochino addormentata. Conferma?
"Super addormentata (ride, ndr). Al di là delle battute, qui si vive bene, è un’esperienza che mi ricorda per certi versi i miei primi anni a Piacenza".
Il suo futuro lo vede ancora qui?
"Ho un contratto di cinque mesi che scadrà a fine giugno, adesso sono contento di stare a Ferrara, nel calcio mai dire mai. Prima però dobbiamo salvarci". Che partita si aspetta domani?
"Castori l’ho avuto come allenatore, gli piace il pressing forte e il gioco aggressivo. Servirà personalità ma al contempo tranquillità nella gestione del pallone. Sono convinto che sul piano qualitativo siamo superiori al Perugia".