Spal, trovato l’assetto titolare Ora la conferma

La squadra non si è abbassata, seguendo il Ninja. Dopo tanti stravolgimenti deve continuare così.

Spal, trovato  l’assetto titolare  Ora la conferma

Spal, trovato l’assetto titolare Ora la conferma

Mauro Malaguti

Da un Sannio spesso prodigo di soddisfazioni (tre vittorie in quattro partite di campionato al "Vigorito", senza contare la buona novella dell’indimenticabile gol di Ceravolo nel pomeriggio di Terni) la Spal cava tre punti che ne rilanciano le speranze di salvezza.

E’ il settimo successo pieno di un campionato povero di gioie, con un 28 (e 9 punti totali) per Venturato, un 316 (e 15) per De Rossi e un 28 (8) per Oddo. Per inciso, le medie di punti a partita dei tre allenatori sono rispettivamente di 1,1 per il primo, 0,9 per il secondo e 1,0 per il terzo, per un verdetto che sembra decretare che più di questo vino la botte Spal 2022-23 non è in grado di dare.

Se si vorrà salvare, ora dovrà però accelerare, a partire da sabato prossimo in casa col Brescia. Azzardiamo? Azzardiamo: a Benevento la Spal si è espressa anche bene, meglio del solito, sul piano del gioco.

Saranno stati i limiti del Benevento, certo, sarà stata magari una giornata di grazia, ma lontano da Ferrara - dove non faceva punti dalla prima di ritorno a Reggio Calabria - la Spal ha disputato la sua miglior partita sul campo dei giallorossi. Non avrà esaltato, ma per fluidità di manovra alternando lungo e corto, sbocchi offensivi, concretezza sotto porta e tenuta sui 95 minuti la Spal di Benevento ha mostrato progressi. Nainggolan è una nave scuola di primissimo piano, ma nessuno vince le partite da solo, ed è stato merito di tutti i compagni seguire il Ninja. Si vorrebbe invece di più dalla panchina, il cui contributo in un finale rovente sarà decisivo.

Cosa molto importante, a Benevento la Spal non ha arretrato. Incoraggiata dalle scelte di Oddo sia in principio che poi in corso d’opera, non si è mai abbassata più di tanto e non si è portata in area l’avversario come troppe altre volte, buon’ultima per l’1-1 con la Ternana. Ci si deve sforzare di andare in fondo con questo assetto, ora, a meno che l’avversario non suggerisca mosse particolari: soprattutto, se col Brescia arriveranno le conferme che il tecnico si augura.

In fondo, così la Spal era stata pensata, a 4-3-1-2 con due centravanti, e dopo mille stravolgimenti sia di formazione che in panchina, così sembra più convincere anche a molti mesi di distanza. Col Brescia non si deve fallire.

L’effetto-vittoria già scialato a Cosenza dopo il 2-1 al Cittadella deve sospingere la Spal contro un avversario messo male quanto lei, nel senso che con 18 punti dopo le prime 7 gare era primo e poi ne ha colti appena 13 in 25 pensando di poter salire in serie A.

In previsione di una mischia sul traguardo d’arrivo, è bene dare uno sguardo anche al bilancio degli scontri diretti. Col 3-1 di Benevento la Spal ha girato a suo favore quello coi sanniti, ribaltando con gli interessi l’1-2 di Ferrara.

In positivo Dickmann e compagni sono anche sul Cittadella (0-0 e 2-1), sul Cosenza (5-0 e 0-1) e sul Venezia (2-0 e 1-2). Col Brescia si parte da 0-2 e col Perugia da 0-0, e si vedrà. La situazione è dunque abbastanza buona, e può valere tanto.

Ci sono ancora tanti scontri diretti in calendario: sabato Spal-Brescia e Cosenza-Cittadella, quello dopo Perugia-Cosenza, e alla stazione 35 Spal-Perugia e Brescia-Cosenza. Poi alla 36 Cosenza-Venezia e Cittadella-Benevento, e alla penultima Venezia-Perugia.

Tutto può ancora accadere: ma bisogna battere il Brescia, sennò si torna alla casella di partenza, quella vicina alla lettera C.