Spal, vietato illudersi: serve tanta pazienza

Il 5-0 al Pordenone ha fatto sognare, ma la squadra è partita in ritardo. Lotta e si batte, ma fino a gennaio sarà polvere e sangue

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La prima Spal di Joe Tacopina e Pep Clotet richiede pazienza, tanta pazienza, soprattutto in questi mesi. Tutta nuova, rifondata com’è per 1726esimi, scattata al via in pratica con un mese di ritardo rispetto alla gran parte della concorrenza, sta cercando di mascherare le sue difficoltà. Il 5-0 al Pordenone doppiato dai tre gol inferti al Vicenza avevano purtroppo illuso molti: chi aveva ceduto alla tentazione, oggi assaggia la sabbia della disillusione. Fino a gennaio almeno, sarà una stagione da galli di combattimento, tra polvere e sangue. Poi, una volta esaminata la crescita del giovane gruppo nelle mani del tecnico e la sua precisa consistenza, si dovrà capire dove e come incidere.

Certo, nove partite su trentotto sono un quarto di campionato, e una idea dei limiti e delle potenzialità della Spal 2021-22 è già possibile farsela: al momento, la squadra ha gran bisogno del sostegno della sua gente, alla encomiabile maniera in cui la curva ha sorretto i suoi prodi tra sabato e domenica. Si sono viste Pordenone e Vicenza, e sono peggio della Spal. Si è visto il Como, e siamo lì. La Ternana nella sera in cui Clotet la affrontò non era meglio, e per questo rimane quella a oggi la sconfitta più scottante. C’è da lottare per guadagnare ogni metro. La Spal ci mette voglia e corsa, abnegazione e fame, e finché lo fa, va sostenuta nello sforzo. Il Como non è sembrato di grana più fina rispetto alla Spal. Semplicemente, ha potuto gestire la partita iniziando sull’1-0. Fosse andata a rovescio, forse si sarebbe detta la stessa cosa della Spal. Ripartire negli spazi è un grande vantaggio. Esposito e compagni non hanno la forza d’urto per svellere sempre una difesa avversaria in fiducia sull’1-0. Quando sono andati sotto, tre volte hanno perso e due pareggiato. Non c’è la potenza di fuoco per completare la rincorsa. Quando non sono andati sotto, per contro, hanno totalizzato due vittorie e due pareggi. E’ così, la B. Non solo per la Spal.

Stavolta l’approccio non c’entra. È stato un errore individuale, del portiere, come a volte capita. La squadra non ha il mestiere per incassare e ritessere la tela con calma: si è buttata sotto con l’ardore della gioventù gettando via disordinatamente un tempo, mentre quelli del Como ci facevano la figura di squadra più ordinata ed educata. Migliore è stata la ripresa, e anche se il pareggio è giunto su autogol dopo due traverse lariane, va detto che il Como a quel punto era bello sotto pressione, e pronto a sbagliare. La Spal ha se non altro confermato ancora di possedere condizione atletica superiore: con Parma, Cittadella e Como nei finali di partita ha dominato il campo. Deve riuscire a non complicarsi la vita prima, se vuol far valere sino in fondo quella sua dote. Non c’è tempo di piangersi addosso. Dopodomani è già Ascoli, trasferta più che rognosa. La Spal avrebbe bisogno di una vittoria, dopo aver colto 3 punti nelle ultime 4. I marchigiani in casa hanno già perso due volte, ma le rivali si chiamavano Benevento e Brescia, altra consistenza.

Mauro Malaguti