Dopo Simone Rabbi e Christian Dalle Mura, la Spal incassa il sì di Marco Varnier. Quella per il centrale di proprietà dell’Atalanta era stata forse la prima trattativa in assoluto intavolata dal direttore tecnico Lupo, che su precisa richiesta di mister Venturato ha bussato alla porta della Dea trovando subito terreno fertile. Del resto, dopo quattro stagioni pesantemente condizionate dagli infortuni non erano tante le società pronte a scommettere su Varnier, che l’unico vero e proprio campionato a pieno regime lo disputò a Cittadella quando non aveva ancora compiuto 20 anni. Guarda caso alla corte di Venturato, che è fermamente convinto di poterlo rilanciare ad alti livelli. Alla fine di quella stagione, l’Atalanta lo acquistò per la bellezza di cinque milioni di euro, poi come è noto due gravissimi infortuni alle ginocchia gli hanno tarpato le ali, e negli ultimi tre campionati in prestito a Pisa e Como ha collezionato complessivamente 33 gettoni. La Spal ha acquisito Varnier a titolo temporaneo, ma a differenza di altre operazioni compiute negli ultimi anni con la Dea (da Jacopo Da Riva a Emmanuel Latte Lath) non si tratta di un prestito secco. Il club di via Copparo infatti ha ottenuto l’inserimento di particolari clausole nel contratto che se tutto andrà bene tra un anno permetteranno l’acquisizione del cartellino: il diritto di riscatto e addirittura l’obbligo di riscatto al raggiungimento di particolari condizioni (generalmente si tratta di un determinato numero di presenze). Ma non è tutto, perché la Spal non ha preso Varnier per completare la difesa. Nel progetto di mister Venturato infatti il suo pupillo sarà titolare al centro della retroguardia assieme a Meccariello, mentre la batteria dei terzini per ora non dovrebbe subire delle modifiche.
Stefano Manfredini