Un americano di nome Campani Così la Tassi Group è la rivelazione

Il collettivo di Leka sta esaltando il lungo, che da quattro gare viaggia a 21 punti di media col 67% da 3 punti

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Tre successi nelle ultime quattro partite, di cui due consecutivi, e la possibilità di allungare la striscia positiva domenica alla Giuseppe Bondi Arena contro una Mantova non proprio nel suo momento migliore.

La Tassi Group è da considerare di diritto la mina vagante del girone rosso di Serie A2 dopo dodici giornate e la media del 50% di vittorie: capace di mettere al tappeto le big Cento, Forlì e Fortitudo e di portarsi a casa le ultime due trasferte giocate sui campi di Cividale e Chiusi, segno della maturità acquisita da questa squadra anche lontano dall’impianto di Piazzale Atleti Azzurri d’Italia.

E in questo vero e proprio sprint biancazzurro, assieme al sempre più incisivo Cleaves, un ruolo determinante l’ha avuto capitan Luca Campani, che dal secondo tempo di Cividale ha cambiato marcia diventando un fattore sia per l’attacco che per la difesa del Kleb, produttivo dentro l’area e col suo tiro da fuori, oltre che sempre presente a rimbalzo grazie ai suoi centimetri e alla sua stazza.

Le medie tenute nelle ultime quattro gare dal centro reggiano sono da capogiro, visto che Campani segna 21,2 punti ad allacciata di scarpe e raccoglie 6,5 rimbalzi, mantenendo ottime percentuali al tiro da due (68%) e tirando con un clamoroso 67% dalla lunga distanza (812).

Se poi ci aggiungiamo un discreto 75% dalla lunetta e un dato della valutazione totale vicino al 26, tirando le somme si comprende l’evoluzione dell’ex lungo di Torino e Trieste negli ultimi 160 minuti di gioco, dopo una prima parte di stagione non facile anche a causa di qualche acciacco fisico di troppo.

Ora però la presenza di Campani è un valore aggiunto per Ferrara, che a Chiusi – soprattutto con Amici – è stata brava a cavalcarlo nel momento di maggiore difficoltà, dopo un inizio di ripresa tutto appannaggio dei toscani saliti addirittura sul +7.

Lì il Kleb non si è disunito e ha cercato con continuità il suo capitano, che in area ha mandato a scuola i lunghi dell’Umana, incapaci di contenere l’esperienza e la tecnica del 12 biancazzurro.

Anche perché, assieme a Campani, in area è stato decisivo pure uno Smith da 10 punti e 11 rimbalzi, in una doppia dimensione che era proprio quella cercata da coach Leka in estate al momento della firma del lungo americano.

E adesso che gli ingranaggi sembrano essere tutti al loro posto, importante sarà non fallire il match di domenica con Mantova, contro gli ex Valli e Cortese, nel tentativo di allungare a tre la striscia di vittorie consecutive iniziata con la Fortitudo e proseguita poi con Chiusi.

Jacopo Cavallini