Un mezzo disastro che riavvicina i playout

Disastro di Pasquetta, solo in parte scongiurato nel finale dal talento infinito di Pepito Rossi: andate pure a dirgli su, adesso che con tre reti ha firmato 5 punti contro Cosenza, Vicenza e Crotone, tenendo la Spal in corsa per la salvezza. Ma anche ieri i biancazzurri hanno fallito la vittoria, rischiando anzi il tracollo totale al cospetto di una squadra che ha vinto 3 partite su 35, e nessuna lontano da casa. Lo 0-1 al 45’ è stato un dono del cielo. Il Crotone poteva farne 3, e solo un paio di interventi del redivivo Thiam e l’imprecisione notoria degli avanti della penultima in classifica hanno tenuto la Spal in partita. Non vincendo mai la Spal torna a vedere lo spettro playout ed è costretta ora a raggranellare punti contro Brescia, Frosinone e Benevento: dato lo score dei biancazzurri contro le prime, vien difficile immaginarsi grandi risultati, e si deve ancora confidare nelle disgrazie altrui, quando un successo col Crotone avrebbe facilmente posto fine a una stagione imbarazzante. Servirà magari in un colpaccio insperato come l’1-0 del Cosenza nel recupero col Benevento. Nel primo tempo di ieri la Spal non ci ha capito niente. Il Crotone allargava gli esterni offensivi in fascia e apriva così facilmente la scatoletta biancazzurra. Dickmann e Celia si trovavano a fronteggiare coppie di avversari, mentre in mezzo mancava ogni filtro dinanzi a centrali che venivano presi d’infilata da chi saliva da dietro. Di lusso il passivo di un gol alla pausa. Nella ripresa, con Esposito davanti alla difesa, con Meccariello ben più tonico di Vicari, e soprattutto con Melchiorri, la Spal si è assestata meglio, e pur faticando a pareggiare ha sofferto meno. Melchiorri è il solo puntero ad avere i movimenti giusti, ed è un mistero che venga posposto a un Colombo che continua a non ritrovarsi. Quel "pendolo" del perugino dal centro verso le fasce ha messo in difficoltà i tre centrali del Crotone, creando i presupposti per l’1-1 giunto appunto da un suo svariare in posizione di ala destra. Poi Pepito ha confezionato un merletto d’autore da par suo, come già aveva mostrato al "Menti". Venturato ora davanti a sé ha due strade: o insistere così, o cercare qualcosa di diverso, qualche soluzione alternativa per essere più pratico almeno nelle due trasferte, rafforzando le zone centrali del campo e scatenando Dickmann e Celia in fascia. Il 3-5-2 della nonna è un esempio. Che conclusioni trarrà? Lo sapremo il 25 a Brescia, dove la tifoseria sarà costretta ad andare con tanta, tanta paura.

Mauro Malaguti