Una Spal ’povera povera’ e impotente in fase offensiva

Una Spal ’povera povera’  e impotente in fase offensiva

Una Spal ’povera povera’ e impotente in fase offensiva

Nessun "miracolo" a Marassi. Oddo incassa la prima sconfitta della sua gestione e la Spal rimane sconsolata sul fondo alla vigilia dei due confronti casalinghi con la capolista Frosinone e col Cittadella. Il punteggio è ingannevole: i biancazzurri hanno resistito con gagliardia fino al 76’, cadendo solo su calcio piazzato e incassando poi altri due gol nel tempo di recupero dopo aver perso per infortunio tre titolari.

Ma non bisogna nemmeno farsi ingannare in senso opposto: come in tante, troppe altre trasferte la squadra non è MAI arrivata a impensierire il portiere avversario e ha costruito zero subendo di continuo (35% il possesso) a ridosso della propria area e mai tenendo in apprensione Martinez, cui l’unico grattacapo è giunto su tentativo di autorete del match-winner Dragusin. E a forza di subire, prima o poi si rischia di prenderlo, il gol. Il ko è tanto più grave perchè in un colpo la Spal ha perso a Marassi Varnier, Valzania e Alfonso. E l’incidente occorso a quest’ultimo rischia di diventare un problema enorme, perché se Brazao è quello visto ieri a Genova la Spal dovrà finire per votarsi all’ultraquarantenne Pomini. E’ quel che capita quando si punta su scommesse reduci da anni di infortuni: una magari la puoi vincere, ma se ne fai troppe ti cacci nei guai.

La Spal ha combattuto col cuore, si è difesa anche bene e per un tempo è stata persino ordinata nel tentare di ripartire, pur senza riuscirci mai sino in fondo se non sul cross basso di Moncini che ha trovato La Mantia in controtempo.

Ma la sua impotenza offensiva è stata totale, né sono bastate le poche palle distillate da Nainggolan a creare occasioni. Fuori casa, col baricentro così basso, il Ninja ha troppo campo da coprire e non può inventare giocate a getto continuo in una zolla così vasta e deserta di maglie amiche.

E’ la solita Spal povera povera, per il momento, e se non capita qualcosa che la possa d’improvviso accendere, non si vede come possa rimontare la classifica. Servirebbero due grandi partite contro Frosinone e Cittadella e un pieno di punti al "Mazza". La squadra non si deve buttare giù e ci deve provare assolutamente: ma di certo, per chi osserva da fuori, la salvezza appare sempre di più una chimera.

A Genova ha deciso un episodio a gioco fermo: da capire soltanto come a marcare il gigante Dragusin si trovassei il piccolo Celia. Il mis-match è chiaramente perdente, e su questo particolare la Spal ha lasciato battuta anche Marassi.

Mauro Malaguti