Forlì, 17 agosto 2019 - ‘Lingue. Le parole per dirlo’ questo il titolo della 25ª edizione del Festival di Musica Popolare di Forlimpopoli che prenderà il via all’alba di domani a Bertinoro e si chiuderà la notte di domenica 25 agosto nella città artusiana. «In piena epoca di global-anglofonizzazione totale – spiega Marco Bartolini, presidente della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli –, andiamo a riscoprire lingue che hanno avuto un’importanza fondamentale nelle culture, nelle musiche, negli scambi commerciali, nelle economie del mondo. Marinai e lavoratori di centinaia di porti del Mediterraneo, dovevano pure intendersi per lavorare: così si sviluppò il Sabir, la lingua che permetteva di parlarsi, una miscellanea di idiomi dall’arabo allo spagnolo, dall’italiano al greco, dal turco al siculo, che si trasformò nei secoli e che permise ai porti di funzionare per settecento anni. Un Esperanto spontaneo, sviluppatosi nel tempo».
Si inizia con un appuntamento mattiniero, alle 6,20 di domani alla rocca di Bertinoro con il concerto all’alba di I Trì. Liam Quinn, Fiorenzo Mengozzi e Thomas Barbalonga, tre musicisti legati alla tradizione musicale irlandese e con tanta strada alle spalle. Ingresso 7 euro, colazione compresa.
Ci si sposta poi a Forlimpopoli all’interno della rocca. Come oramai da tradizione, il Festival di Musica Popolare propone non solo musica, ma anche una programmazione cinematografica di film scelti sulla base del tema del festival stesso o ispirati da un’importante impronta musicale. Giovedì alle 21,15 verrà proiettato Bohemian Rhapsody: il recente film che ripercorre la storia dei Queen a partire dal suo leader Freddie Mercury (all’attore che lo interpreta, Rami Malek, è andato il premio Oscar per la sua performance magistrale).
I concerti, invece, tornano venerdì alle 20.30 con Noemi Balloi in Tramas: non solo la Sardegna ma tutto il mondo latino, laddove le trame legano il Mediterraneo al Portogallo e a Cuba. Alle 22 sul palco si canterà il Sabir con Stefano Saletti e Banda Ikona con ‘Il Sabir e i suoni dalle città di frontiera del Mediterraneo’. Sabato 24, invece, torna sul palco di Forlimpopoli Héctor Ulises Passarella (foto) insieme all’ensemble del Centro del bandoneòn di Roma in un concerto di musica Rioplatense. La musica rioplatense è la musica di Montevideo e Buenos Aires: il Tango. Passarella terrà poi una conferenza ‘Ulises racconta Ulises’ la domenica pomeriggio alle 17 alla corte interna di Casa Artusi, mentre alle 19 si esibiranno i Bevano Est. Per tutto il periodo del festival sarà possibile visitare presso il Museo Archeologico di Forlimpopoli al mostra fotografica ‘Il suono di Forlimpopoli’ a cura di Marco Tadolini.