Gambero Rosso, il pane di Dovadola è da premio

Il forno 'Nel Nome del Pane’ di Cappelletti & Bongiovanni ha ottenuto il massimo punteggio. In Italia solo altri 35

La famiglia Cappelletti e Bongiovanni festeggiano con lo taff

La famiglia Cappelletti e Bongiovanni festeggiano con lo taff

Dovadola (Forlì), 31 luglio 2019 - Il forno di Dovadola ‘Nel Nome del Pane’ di Cappelletti & Bongiovanni ha ottenuto i ‘Tre Pani’ della prima guida italiana del Gambero Rosso Pane & Panettieri d’Italia, insieme al premio speciale Pane e Territorio. Gli ispettori del Gambero Rosso hanno esaminato più di 350 forni nella Penisola «che raccontano lo stato dell’arte del pane in Italia, attraverso tradizioni regionali, storie familiari, artigiani di nuova e vecchia generazione e professionisti della lievitazione». Pane & Panettieri d’Italia recensisce i panifici italiani, assegnando ai locali una valutazione che strizza l’occhio alle stelle che caratterizzano i ristoranti migliori: 1, 2 o 3 Pani.

Il forno di Dovadola è l’unico della nostra provincia ad essersi classificato fra i 36 che hanno ottenuto i Tre Pani su tutto il territorio nazionale. «Si tratta di un forno artigianale a conduzione famigliare – si legge nella motivazione dei giudici – che da 40 anni sforna pani di alta qualità a lievitazione naturale, utilizzando farine bio di grani antichi legati al territorio».

Commentano i coniugi titolari Maurizio Cappelletti e Anna Bongiovanni: «Il nostro obbiettivo è quello di fare un pane che sia il più nutriente e genuino possibile per il nostro organismo e allo stesso tempo rispettoso del territorio». Aggiungono i figli Fabio ed Enrico: «Da quando abbiamo scelto il mestiere che i nostri genitori avevano iniziato nel 1979, siamo più attenti alla provenienza delle farine e al metodo con cui sono coltivati i cereali e ci siamo specializzati nell’utilizzo di sole farine di grani antichi, collaborando a diversi progetti di filiera locale, come quella del mulino cesenate Pransani di Bivio Montegelli o quello Virgo dell’università di Bologna, che consiste nel coltivare cinque qualità di grano nello stesso campo».

Tanta è la passione per i cereali che Fabio ha avviato un progetto agricolo in cui coltiva grano antico da trasformare in pane nel laboratorio di famiglia. Questo permette al forno di chiudere la filiera e avere un pane caratteristico del territorio dovadolese. Spiega Fabio: «Condividiamo il risultato dei Tre Pani con la filiera del territorio, dai coltivatori ai consumatori: i clienti che da sempre ci sostengono, le piccole aziende agricole da cui acquistiamo cereali, i mulini che per noi trasformano i cereali in farina. Saremmo felici se questo risultato potesse essere d’aiuto e di stimolo per l’economia del nostro territorio, augurandoci che un domani più persone e più realtà vadano in questa direzione, magari cooperando fra loro e facendo informazione e cultura».