Jump ErLux Festival, ecco Marianne Mirage

La rassegna al giro di boa. La cantante forlivese: "Ho chiesto io di poter cantare qui"

Marianne Mirage in tour a Ranica

Marianne Mirage in tour a Ranica

Forlì, 5 luglio 2017 - ARRIVATO ormai al giro di boa, il Jump ErLux Festival continua ad ospitare grandi artisti e anzi rilancia. Salutata la collaborazione con Strade Blu, che ha portato sul palco di piazzetta Morgagni artisti di fama internazionale come il texano Robert Ellis prima e Washboard Chaz direttamente da New Orleans, salito sul palco con Paul Venturi & The Junkers poi (intervallati da Dulcamara e da The Cyborgs), ora è tempo di giocare in casa.

«Avremo l’onore di ospitare Marianne Mirage – spiega Luca Gardella, titolare del Jump assieme a Luca Saragoni –, che così dopo Sanremo salirà anche sul nostro palco». Il copione è sempre quello, come ogni mercoledì: «Si parte con la cena all’esterno, con il nostro menù alla carta, e poi si prosegue con cocktails e musica. Marianne l’abbiamo ospitata anche l’anno scorso, ci ha fatto un gran piacere sapere della sua volontà di tornare. Abbiamo preso la palla al balzo».

 

Marianne Mirage: "Stasera canto per mio padre"

TUTTO è iniziato dal Petit Arquebuse, da lì Marianne Mirage è arrivata a Sanremo. Che effetto fa tornare a Forlì? «Ho chiesto io ai ragazzi del Jump di poter tornare a salire sul loro palco per due motivi. Il primo è che per me è un’emozione cantare davanti alla Provincia, mio padre lavorava alla Protezione civile e quel posto significa molto per me e poi perché il Jump è una bellissima realtà: sono giovani, ma con gli attributi». L’altro ieri in Svizzera, ieri a Milano, oggi a Forlì. Nel futuro cosa prevede? «New York. A settembre andrò a esibirmi nella Grande Mela: sono stata scelta per suonare all’interno della sfilata di Desigual». Il suo nome è sempre più in ascesa: come si sente? «Inizialmente quando dicevo il mio nome d’arte tutti si mettevano a ridere. Dopo aver aperto i concerti di Patti Smith invece sta crescendo assieme a me». E il pubblico? «Anche quello sta crescendo. Quando ho iniziato a suonare cantavo nei pub e nei bar e la gente arrivava piano piano. Adesso invece quando salgo sul palco c’è già la folla che mi aspetta». Come stasera al Jump. «Speriamo. Lo scorso anno ero sola con la mia chitarra, quest’anno invece ho una band. Non vedo l’ora di incontrare gli amici, che ormai vedo poco. Come ad esempio una ragazza che si sta per sposare: festeggerò anche con lei».