"Buon Vivere inedito, ma con tante novità"

Monica Fantini, ideatrice del Festival: "Lo spostamento a fine novembre per andare incontro alle scuole". Incontri in presenza e prenotazioni online

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di Fabio Gavelli

Monica Fantini, ideatrice del progetto Buon Vivere, quali saranno le novità dell’edizione 2020?

"Prima di tutto il rinvio da settembre alla fine di novembre, scelto per consentire la partecipazione al mondo della scuola. Vogliamo fare una manifestazione in presenza ed è doveroso tutelare la sicurezza delle persone".

Lo svolgimento del festival è stato in dubbio?

"Non abbiamo mai pensato di sottrarci, ci saremo alla grande".

Le tematiche al femminile sono state fra i leitmotiv negli oltre dieci anni del Buon vivere.

"Sì, ma quest’anno l’intero Festival è incentrato sul ‘Femminile plurale’, argomento quanto mai di attualità, basta leggere il rapporto del World Economic Forum dove l’Italia continua a essere fanalino di coda. Di questo passo ci vorrà ancora un secolo per essere coerenti agli obiettivi di pari opportunità. Nel post Covid la situazione è peggiorata e molte donne non hanno potuto rientrare al lavoro".

E sono aumentati i maltrattamenti in famiglia.

"Purtroppo è così, a livello nazionale le richieste di aiuto sono cresciute nei mesi scorsi del 73%".

Si diceva che il pubblico sarà presente alle iniziative all’ex chiesa di San Giacomo: con quali modalità?

"Pensiamo a iscrizioni e prenotazioni online. Presto daremo tutte le informazioni in proposito".

Da ’Women and Icons’ a ’Essere umane’, donne protagoniste anche nelle mostre fotografiche?

"Fin dalla prima rassegna di McCurry, che fu un enorme successo, è emerso il taglio sociale che intendiamo dare alle nostre iniziative rivolte all’immagine. Quest’anno con Walter Guadagnini proporremo una mostra che anche a livello internazionale, su questi temi, non s’è mai vista".

La fotografia al femminile non ha mai ricevuto le attenzioni che merita?

"No, è stata sempre un po’ bistrattata, eppure ci sono e ci sono state grandi interpreti e artiste. La loro caratteristica, come si vedrà dalla mostra, è che spesso sono attiviste, molto attente alle dinamiche di disagio sociale. E dietro ciascuna di loro ci sono storie personali molto importanti".

Quali altri progetti sono in vista?

"Intanto un progetto di stampo europeo, che sarà rivelato durante i giorni del Festival e per il quale è già stata siglata una convenzione con l’ente di ricerca francese Cirad e chiama in causa anche il campus universitario di Forlì".

Quale sarebbe?

"Il buon vivere allarga la sua rete come motore di sensibilizzazione sostenibile. Un primo esempio, il modulo ‘buon vivere come economia della relazione’ che già da quest’anno troverà spazio all’interno del Master in City Management, diretto dal prof.Luca Mazzara".

Gli ospiti e i personaggi che prenderanno parte al Festival ancora non sono stati resi noti.

"Sì, le questioni legate all’evoluzione della pandemia ancora suggeriscono cautela. Di sicuro avremo personalità di spicco, che accenderanno grande interesse sulle giornate".