Coronavirus Forlì, stop alle visite nelle case di riposo

Ordinanza del sindaco da domani al 1° novembre per case di riposo e centri disabili. "Ma si aumentino le videochiamate"

Il sindaco Gian Luca Zattini in consiglio comunale con la mascherina

Il sindaco Gian Luca Zattini in consiglio comunale con la mascherina

Forlì, 17 ottobre 2020 - Stop a tutte le case di riposo, anche per gli anziani autosufficienti, nonché i centri per disabili. Da domani (e fino a domenica 1° novembre) le visite sono sospese. Porte chiuse, dunque, a parenti e amici degli anziani ospiti in tutto il territorio comunale di Forlì. Lo ha deciso ieri sera il sindaco Gian Luca Zattini di fronte alla crescita dei contagi, che una nota del Comune di Forlì definisce "preoccupante". Nella Fase 1 le case di riposo erano state colpite in maniera devastante dal virus, anche nella nostra città, con decine di vittime. Anche se – dicono in Comune – non ci sono positivi nelle case di riposo, nelle ultime ore il livello di allerta è tornato altissimo.

LEGGI ANCHE La situazione in Emilia Romagna

«La priorità – afferma il sindaco Zattini – è quella di garantire la salute e la sicurezza dei nostri anziani e delle persone disabili ospiti delle strutture residenziali, comunque denominate, e di ridurre il rischio di contagio della popolazione fragile più esposta all’insorgere di complicanze legate alla malattia. È in quest’ottica che abbiamo deciso di obbligare le direzioni a sospendere del tutto l’accesso di parenti e visitatori per le prossime due settimane in attesa di valutare l’impatto dell’ultimo decreto, che tra l’altro prevede l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto". In sostanza, fa capire il sindaco, prima di riaprire occorre che i contagi calino, se le nuove restrizioni avranno effetto. A tal proposito, scrive il Comune, "invita tutti gli operatori delle strutture e gli ospiti che ne hanno la possibilità di indossare la mascherina". L’ordinanza dispone anche che si potenzino le forme di comunicazione a distanza tra gli ospiti e i propri familiari.

Nel corso della giornata di ieri la Zangheri, la principale casa di riposo cittadina e, purtroppo, la più colpita nella Fase 1 (150 contagi e 16 morti), aveva già preso alcune decisioni. "Stop alle visite al reparto Angeletti – aveva spiegato il nuovo presidente Luca Zambianchi, poche ore prima dell’ordinanza –. È un’indicazione del direttore sanitario in pieno accordo con Ausl e igiene pubblica. L’ultimo decreto ci dà mandato in tal senso". L’Angeletti è il reparto con i pazienti non autosufficienti. "Per chi è in grado di muoversi non viene vietato di muoversi o uscire dalla struttura – spiega Zambianchi –. Diamo loro forti raccomandazioni di rispettare distanziamento e protezione personale e di considerare che la situazione è ancora di emergenza. Nel caso avessimo sospetto di una situazione a rischio, chiederemo all’ospite di mettersi in isolamento fiduciario nella propria stanza per i giorni previsti".

La Zangheri ha rinnovato le proprie cariche in estate. E il nuovo consiglio ha istituito la figura del direttore sanitario, assente durante la Fase 1. La struttura si prepara ora ad affrontare la pandemia: "Stiamo finendo di predisporre due sale, ricavate da due salotti, da poter utilizzare per ulteriori isolamenti, mentre un piano dell’Angeletti è già pronto per ospitare i contagiati. L’accordo che abbiamo con l’Ausl prevede che, se i contagiati fossero meno del 5% degli ospiti, verrebbero trasferiti in ospedale; se il numero fosse maggiore allora verrebbero curati qui". E Zambianchi promette più videochiamate: "Non solo su appuntamento preso dal parente, ma anche attraverso gli operatori. Abbiamo implementato il numero del personale in servizio, organizziamo le messe a ogni piano e ampliato l’animazione a piccoli gruppi". Intanto già da mercoledì il gruppo Ospedali Privati ha bloccato le visite esterne alle sue strutture: Villa Igea (dove ci sono stati alcuni casi), Villa Serena e Villa delle Orchidee.