Livia Tellus, Drei indagato: "Resto sindaco"

Il primo cittadino: "Massima correttezza, fiducia nella magistratura". Pressing dei 5 Stelle per farlo cadere

Il sidanco di Forlì Davide Drei (foto Fantini)

Il sidanco di Forlì Davide Drei (foto Fantini)

Forlì, 1 febbraio 2018 - «In merito alle notizie apparse in data odierna sugli organi di stampa relativamente all’avviso di fine indagini notificato dalla Procura di Forlì, sono certo di aver operato sempre nella massima correttezza e nel rispetto delle legge», così Davide Drei, sindaco di Forlì, ha replicato alla notizia della chiusura indagini a carico suo, di Vittorio Severi e Gianfranco Marzocchi, accusati in concorso di abuso d’ufficio e falso.

«Esprimo la massima fiducia nell’operato della magistratura che deve svolgere fino in fondo la propria funzione contando sulla mia massima disponibilità e collaborazione – continua Drei –. Ricordo che ciò è avvenuto fin dal novembre 2016, periodo in cui si è saputo dell’apertura di un fascicolo di inchiesta sulla holding Livia Tellus e che mi ha visto subito disponibile ad essere ascoltato dai magistrati. Nel merito della vicenda risponderò nelle sedi deputate. Ora mi preme precisare che tutto ciò non interferirà con il mio ruolo di sindaco che continuerò ad esercitare nel pieno delle mie funzioni».

Nel frattempo, però, i consiglieri 5 Stelle Vergini e Benini tornarno alla carica chiedendo che sia approvata la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. «Servono 13 firme – dicono i grillini –. Basterebbe quindi l’appoggio di un solo consigliere di maggioranza. Ci chiediamo in particolare se Lodovico Zanetti di Liberi e Uguali, recentemente passato al gruppo misto, sia disposto a firmare oppure sia ancora legato al Pd».

Il Movimento 5 Stelle aveva già spinto per la decadenza del sindaco in occasione del caso che coinvolse Giovanna Prati, assunta in Comune dopo aver dichiarato una falsa laurea.