Esselunga Forlì, 1.600 firme contrarie

Il comitato esulta: "Ora il Comune prenda decisioni coraggiose". E attacca: "Avremmo sei supermercati nel raggio di 1.500 metri"

I membri del comitato con i cartelli sul terreno in cui sarebbe costruito Esselunga

I membri del comitato con i cartelli sul terreno in cui sarebbe costruito Esselunga

Forlì, 13 novembre 2020 - Circa 1.600 firme raccolte tra fine ottobre e inizio novembre con un paio di banchetti davanti a supermercati, oltre ai moduli distribuiti in strada, per chiedere all’amministrazione comunale di bloccare la costruzione di un Esselunga tra le vie Bertini e Balzella. Torna a farsi sentire il comitato ’No Megastore di via Bertini’, che, lo dice una sua componente, Sara Conficconi, dall’amministrazione comunale "non ha avuto più notizie dall’incontro pubblico di settembre in municipio". Verrà realizzato, o no, questo supermercato con una superficie alimentare da 2.500 metri quadrati? "Chiediamo che chi ha il potere prenda decisioni coraggiose – continua –. In caso contrario vorrà dire che si è preferito chiudersi occhi e orecchie davanti a quanto espresso dai residenti". "Chi ha firmato – continua Daniele Cortesi –, non lo faceva per liberarsi di noi. Abbiamo piuttosto incontrato persone che chiedevano informazioni e volevano saperne di più del progetto". Perché i firmatari si sono schierati contro il nuovo supermercato Esselunga? "Sia ben chiaro: noi non siamo né contro un marchio, né contro questa amministrazione o contro un suo componente", dice Conficconi. I motivi, dicevamo: a spiegarli è un terzo componente il comitato, Giorgio Adamo. "Un supermercato con una superficie di vendita da 2.500 metri quadrati movimenterà migliaia di macchine. Complessivamente andrà ad occupare un’area da 10mila metri quadrati. Una struttura di questo genere aumenterà l’inquinamento". Questo in un quartiere "dove ci sono 1.670 studenti, tra le medie Orceoli (430), elementare Bersani (600), materna Angeletti (150) e scuola privata La Nave (490) e dove abbiamo già due inceneritori". Adamo ricorda i risultati del progetto ‘Difendiamo l’ambiente con le unghie’, "che esaminò le unghie dei bambini mostrando che in questa zona c’era una presenza di metalli pesanti superiore rispetto alle altre di Forlì". Ma serve, poi, un nuovo supermercato? Ovviamente no, per il comitato. Ancora Adamo: "In via Bertini, nel giro di 1.500 metri, ce ne sono già quattro, ai quali se ne aggiungerà un quinto vicino a via Pandolfa. Esselunga sarebbe il sesto". "Questa operazione – termina Francesco Occhipinti, presidente di Legambiente Forlì-Cesena – contrasta l’obiettivo di consumo zero del suolo, rispetto al quale l’amministrazione comunale aveva preso impegni precisi. Un altro supermercato avrebbe come effetto quello di incrementare il numero dei veicoli in zona. Mi pare, quella dell’amministrazione, una scelta tra economia e salute". L’ultimo richiamo è sulla qualità dell’aria: "Non vorrei – termina – che in via Bertini, con una nuova struttura, si ripetessero gli sforamenti al tetto di inquinamento registrati in viale Roma. Il che è ancora più sconfortante, se pensiamo che per tre mesi, col lockdown, le automobili non hanno circolato".