Grotta Urlante, sgombero dei carabinieri: via i turisti

Pugno di ferro dopo la morte della 22enne studentessa scivolata nella gola. Nell’area dal 2017 è vietata la balneazione. Rimosse le corde nella roccia.

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Proprio in quel punto Luna Fiorio è morta il primo luglio scorso a 22 anni. La ragazza, italiana con origini tedesche, studentessa al Campus di Forlì, voleva tuffarsi nel gorgo della celeberrima Grotta Urlante, nel fiume Rabbi, a Premilcuore. Luna però è scivolata, precipitando nella sottostante gola dopo un volo di oltre 10 metri e battendo fatalmente la testa sulla roccia.

Ora i carabinieri della Compagnia di Meldola hanno sgomberato l’intera area in località Giumella, allontanando i (tanti) turisti presenti. Diversi i visitatori che stazionavano in quel punto. Dove però dal 2017, specificamente ai piedi del ponte nuovo – cioè dove si sviluppa il gorgo –, vige dal giugno 2017 il "divieto di accesso e balneazione". La cartellonistica è analitica ed evidente. Ma in questi tre anni non tutti l’hanno rispettata. "Nel corso del tempo abbiamo fatto i dovuti controlli, allontanando diversi turisti. Ma purtroppo non sempre siamo riusciti a farlo con quotidiana regolarità" rimarcano al comando dell’Arma bidentina. Così, dopo la tragedia di Luna, è scattato il pugno di ferro dei carabinieri di Meldola, Premilcuore con i Forestali, i accordo con l’amministrazione comunale e con il supporto del Soccorso Alpino. Rimosse dai militari alcune corde abusivamente fissate con chiodi e moschettoni nelle pareti di roccia.