I 111 anni di Anna, l’università la studia per capire il suo segreto

Prelievi e analisi del dna sulla nonnina per scoprire la 'formula' della longevità: è una dei dieci anziani in Italia con più di 110 anni

Anna Benericetti, forlivese di 111 anni

Anna Benericetti, forlivese di 111 anni

Forlì, 31 marzo 2017 - Una nonnina di 111 anni, compiuti il 22 marzo. Esiste una formula per raggiungere serenamente un simile traguardo? La sta cercando il dipartimento di patologia sperimentale dell’università di Bologna, che monitora alcuni anziani con più di 105 anni. E tra questi c’è Anna Benericetti, capostipite di una famiglia con tre figli, otto nipoti e quattordici pronipoti. Sia lei che i familiari si sono sottoposti a prelievi e analisi del dna per capire se sull’invecchiamento incidano maggiormente le caratteristiche ereditarie della famiglia o il corretto stile di vita. Insomma, Anna è un fenomeno da studiare: una dei dieci in Italia con più di 110 anni (a Meldola c’è Guerina Amedei di qualche mese più anziana).

Dal 2013 a oggi ad Anna sono state fatte visite pneumologiche, oculistiche, cardiologiche, analisi del sangue ed ecodoppler venoso. Dopo la caduta del 2014 con frattura del femore ovviamente le condizioni di mobilità sono precipitate: di qui la necessità del deambulatore, e «pur essendo ridotta la sua capacità comunicativa – si legge nel resoconto dell’Università – le risposte sono logiche e attinenti. Anna vuole andare a letto tardi la sera per rimanere partecipe alla vita di famiglia perché gradisce attenzioni e carezze». Che sia in effetti questo il segreto di una lunga vita? I dati della nonnina forlivese vengono poi studiati e presentati in numerosi convegni medici.

In occasione dei suoi 111 anni è stata festeggiata dal sindaco Davide Drei, dal parroco di Regina Pacis don Roberto Rossi e, ovviamente, da tutta la famiglia. Il viso di Anna è sempre sorridente e, seppur talora con voce flebile, non manca mai di ringraziare chi le sta vicino, in particolare la figlia Marta e il genero, coi quali abita in via Medaglie d’oro. Un grande amore lega le tre persone, costantemente vicine e gratificate per il bene che ciascuna riceve. «Siamo fortunati, perché possiamo stare assieme, volerci bene e aiutarci – spiega la figlia Marta –. Purtroppo ci sono tante famiglie che non possono permettersi tutto questo per motivi vari, assolutamente comprensibili. Quando mia madre ci guarda sorridendo e sente questa partecipazione, ci regala un ‘grazie’ che per noi vale più di qualsiasi altra cosa».

Anna non si sente mai sola: la casa è frequentata continuamente. Costante è anche la presenza di un’operatrice della cooperativa Cad che accudisce Anna con tanto affetto e dall’assistenza domiciliare integrata, gratuita, da parte dell’Ausl. «Non abbiamo meriti speciali – continua Marta – nello stare vicini a mia madre. Non potrebbe essere diversamente, perché siamo una famiglia e, come tale, ci vogliamo bene». L’anziana signora trascorre le giornate seduta nella carrozzina. Nonostante qualche difficoltà di vista e di udito, Anna gode di buona salute, ha un sano appetito – è ghiotta di mele – e ama ascoltare quotidianamente, attraverso cuffie amplificatrici, la messa alla radio o alla tv.