I due piloti di Air Dolomiti: "Per noi è un ritorno a casa"

Entrambi studenti del ‘Baracca’ e di ‘Professione Volare’, vivono nel Faentino. All’arrivo a Forlì c’erano i genitori, commossi

Migration

Alla guida dell’Embraer 195 atterrato ieri all’aeroporto Ridolfi c’erano due ‘forlivesi’ d’adozione, che qui in città si sono formati: il 45enne comandante Gianclaudio Cortecchia, di Riolo Terme, e il co-pilota 21 enne Dorian Kura, albanese di Durazzo e residente da anni a Faenza. Entrambi hanno frequentato l’Istituto superiore aeronautico Baracca e fatto formazione alla scuola di volo forlivese ‘Professione Volare’, che fa base per i suoi corsi proprio al Ridolfi.

"Prima le scuole superiori e Professione Volare, poi fino al 2001 sempre qui ho fatto l’istruttore. Successivamente sono andato a lavorare alla Snam, a Roma, per passare poi in Air Dolomiti", racconta il comandante Cortecchia appena sceso dal ‘suo’ aereo, accolto dai familiari. "Non atterravo a Forlì da 20 anni e questo mi rende estremamente contento – continua il 45enne –. La riapertura dell’aeroporto Ridolfi è un segnale di speranza per tutti noi". A salutare il comandante, poi ripartito per il volo di ritorno a Monaco di Baviera, è arrivato da Riolo Terme il babbo, Silvano. "Sono molto orgoglioso di mio figlio – racconta sorridendo –. Vederlo atterrare qui se non altro mi ripaga di tutte le volte che ho fatto avanti e indietro da Riolo a Forlì quando andava a scuola".

Al fianco di Cortecchia c’era Dorian Kura, anche lui passato attraverso Professione Volare, dove ha avuto come insegnante Ardian Elezi. "Sono orgoglioso di mio figlio. Qui a Forlì Ha studiato all’Itaer e completare la formazione a Professione Volare", dice il padre Aghim Kura, accompagnato dalla moglie Elvira (la famiglia, originaria di Durazzo, è arrivata in Italia nel 1991). "Sì, mi è capitato di volare con mio figlio, da Bologna a Monaco e ritorno. Per noi è molto comodo avere un aeroporto come il Ridolfi a 20 minuti da casa". All’arrivo c’è tempo per un abbraccio e un saluto tra il co-pilota, i genitori e un amico, perché poi bisogna tornare in cabina di pilotaggio. C’è da riportare, insieme al comandante Cortecchia, un aereo a Monaco di Baviera.

l. b.