I sindacati: "Focolai in troppe strutture"

Cgil, Cisl e Uil chiedono che si indaghi per dare una stretta sui protocolli e lamentano le difficoltà del personale

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I sindacati si dicono "preoccupati" per i focolai che si sono sviluppati in diverse case di riposo di Forlì e comprensorio. Una preoccupazione manifestata al Comitato di distretto durante un incontro. Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria hanno chiesto, si legge in una nota, "di indagare approfonditamente le motivazioni che possono avere portato allo scoppio dei contagi nelle strutture Davide Drudi di Meldola, Orsi Mangelli di Forlì, Ziani Venturini di Castrocaro Terme, Spedale Zauli e Serenitas Forlì, coinvolgendo in alcuni casi quasi la metà degli ospiti e svariati operatori". Cgil, Cisl e Uil hanno richiesto "una stretta sui protocolli anticontagio, una maggior frequenza di controlli con tampone molecolare agli operatori, un controllo superiore sulla gestione delle stanze degli abbracci che stanno rappresentando una importante risposta all’isolamento, ma che non devono far venire meno le massime procedure di prevenzione".

A fronte della disponibilità dell’Ausl e di "una rassicurazione sul fatto che non ci siano stati allentamenti sulle procedure, abbiamo richiesto che tutte le situazioni di focolaio citate venissero prese sotto l’egida dell’Ausl al fine di garantire la massima copertura sanitaria". Particolare attenzione "è stata dedicata al personale operante nelle strutture, il quale in alcuni casi si trova in estrema difficoltà, in quanto oltre alla tensione quotidiana che va avanti da ormai un anno, spesso si trova a dovere sopperire ai colleghi rimasti coinvolti dal contagio ai quali come ai residenti va tutta la nostra solidarietà. Abbiamo inoltre esaminato l’andamento della campagna vaccinale su cui Ausl ci indica che ancora ad oggi i numeri non sono definitivi sia rispetto agli ospiti che rispetto agli operatori". Cgil, Cisl e Uil hanno condiviso con il Comitato di distretto "un’azione comune di sensibilizzazione con il supporto dell’azienda sanitaria per far si che la campagna vaccinale copra interamente le strutture: ospiti e operatori".