Forlì, la super mamma imprenditrice. "Dico grazie ai nonni"

Elena Dolcini è titolare di ‘Marmo’, una libreria specializzata: "Una scommessa vinta. Serve tanta passione"

La 38enne Elena nel suo negozio: è stato citato dalla guida ‘Lonely Planet’

La 38enne Elena nel suo negozio: è stato citato dalla guida ‘Lonely Planet’

Forlì, 17 febbraio 2020 - Ha aperto a Forlì da poco più di un anno, e la ‘bibbia dei viaggiatori’ – la guida Lonely Planet dell’Emilia Romagna – l’ha già inserita tra le destinazioni dello shopping da non perdere in città. ‘Marmo’, la libreria creata e gestita dalla 38enne forlivese Elena Dolcini, si trova ai civici 152 e 154 di corso Garibaldi, in pieno centro: non è semplicemente uno spazio in cui si vendono libri, ma un punto d’incontro molto frequentato, un luogo dedicato a workshop e laboratori interattivi, una piccola galleria d’arte contemporanea. Elena, come ci si sente nel doppio ruolo di libraia e imprenditrice nel mondo dell’arte? "Non merito questi titoli: mi sento piuttosto una che è sulla buona strada per diventare ciò che aveva sempre sognato". Nell’Italia delle librerie che chiudono i battenti, come le è venuto in mente di azzardare questa impresa? "I libri hanno accompagnato tutta la mia vita: sono nata in una casa piena di volumi e divoro libri da quando ero bambina. Ma ho alle spalle studi estetici e, dopo la laurea, ho lavorato in diverse gallerie d’arte, sia in Italia che all’estero. Al mio rientro in patria, volevo dar vita a uno spazio dedicato ai miei più grandi amori senza muovermi dalla provincia, sfidando così abitudini e pregiudizi. A Forlì e dintorni non esisteva un format come Marmo, quindi per ora posso dire di aver vinto la scommessa". Quali difficoltà ha riscontrato nell’avviare l’attività? "È stato ed è tuttora faticoso costruirsi una propria nicchia di mercato. Nel nostro Paese, si sa, la mancanza di interesse nei confronti del libro dilaga: io non vendo romanzi o narrativa, ma libri fotografici e saggi d’arte contemporanea, che appassionano solo addetti ai lavori, collezionisti e amanti dell’arte. Per questo invento sempre nuovi eventi e iniziative per tenere viva l’attenzione". Ha un compagno e una bimba di tre anni. Come riesce a conciliare lavoro e famiglia? "All’inizio è stato molto complicato, perché mia figlia era davvero piccola quando ho aperto Marmo. Adesso resta all’asilo fino alle 16, poi la tengo con me in negozio e il mio compagno passa a prenderla quando finisce di lavorare. Devo ammettere che sarebbe molto più difficile se non avessimo i nonni a darci una mano". È difficile diventare imprenditrici? "Se c’è una cosa che ho imparato del lavoro da imprenditrice è che assorbe molto più di quello da dipendente: non si stacca mai, non esistono orari, il telefono squilla di continuo. Eppure, al momento non tornerei indietro".