Ferretti group cresce ancora. "E non ci fermiamo"

Yacht, salgono utile e valore della produzione. L’ad Galassi: "Investiamo e puntiamo sulle imbarcazioni di grandi dimensioni"

 Alberto Galassi, dal 2014 al timone del gruppo Ferretti

Alberto Galassi, dal 2014 al timone del gruppo Ferretti

Forlì, 17 aprile 2019 - «Investire». La rotta di Ferretti Group per il triennio 2019-2021 è tracciata e non si discosterà da quella percorsa tra il 2015 e il 2018. Alberto Galassi, dal 2014 al timone del gruppo di Forlì tra i leader mondiali nella progettazione e costruzione di motoryacht e navi da diporto da 8 a 90 metri di lunghezza, naviga a vista: «Siamo sani, siamo in salute, ma non possiamo fermarci. Questo mercato è molto sensibile a tanti fattori esterni al settore nautico e chiede di non fermarsi mai: vendiamo un prodotto che deve essere bello ed emozionare. Se ci sediamo, siamo morti».

Per chiarire ulteriormente la rotta - che abbandona solo per annunciare «la realizzazione di un’imbarcazione speciale di Riva all’asta per finanziare la ricostruzione di Notre Dame così come abbiamo fatto per il terremoto di Amatrice» - parte dai 708 milioni di ordini che Ferretti ha raccolto al 31 dicembre 2018. «Tanti sì, ma chi davanti a questo dato pensa che sia stato facile non ha capito nulla – sottolinea l’ad –. Ci sono stati mesi sotto alle attese e altri come settembre, ottobre e dicembre in cui abbiamo raccolto tanto. Perché? Difficile saperlo».

Quello che sa, invece, il gruppo che dal 2012 ha come socio di maggioranza Weichai, colosso cinese del manifatturiero, è la necessita di investire per proseguire sulla strada che lo ha portato a chiudere il 2018 con un utile netto di 31 milioni di euro (+29% rispetto all’esercizio precedente). Positivi anche gli atri indicatori economici: il valore consolidato della produzione è salito a 669 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 623 milioni del 2017, l’ebitda a 53 milioni di euro e gli asset totali a 1,14 miliardi. Il 69% degli yacht sono stati venduti tra Europa, Medio Oriente e Africa; il 20% negli Stati Uniti (in crescita), il resto nell’area del Pacifico e in Cina.

«I primi a essere convinti della necessità di non fermarsi sono i nostri azionisti che ci hanno permesso di impiegare oltre 154 milioni in ricerca e sviluppo, reinvestendo in azienda tutti gli utili maturati – sottolinea Galassi –. In questi ultimi anni abbiamo realizzato e presentato in tutto il mondo 29 nuovi modelli e puntiamo, dal 2019 al 2021, a lanciare altri 27 nuovi modelli seriali con una lunghezza media di 97,3 piedi, spingendoci sempre oltre nella costruzione di imbarcazioni di grandi dimensioni». Sul mercato saranno commercializzati con i sette brand Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, Mochi Craft, CRN e Custom Line a cui se ne aggiunge un ottavo. Wally, storico marchio delle imbarcazioni di lusso, è il risultato dell’ultima acquisizione di Ferretti che investirà 84 milioni di euro. I primi risultati dell’operazione saranno il 48 Wallytender, una rivisitazione del modello del 2003, e lo sviluppo del segmento della barca a vela.

Il gruppo proseguirà anche nel potenziamento delle infrastrutture: tra il 2015 e il 2018 sono stati spesi 64 milioni «in casa nostra, per rinnovare i cantieri» e 90 in nuovi modelli, imbarcazioni la cui media supera gli 80 piedi a conferma «dello spostamento del gruppo nella realizzazione di imbarcazioni più grandi», spiega l’ad. Il cantiere “Super Yacht Yard” di Ancona si confermerà «la base più importante»: un’area di 80.280 metri quadrati a cui Ferretti ha già previsto di destinare 25 milioni per il rinnovamento, di cui 8 già investiti per l’ammodernamento degli impianti esistenti e la creazione di nuove infrastrutture.