Ferretti gioca la carta dell’extralusso. "Siamo tornati leader sul mercato"

Nuovi modelli, un socio dal nome prestigioso come Piero Ferrari e investimenti. L’ad Galassi: "Un anno da ricordare"

Alberto Galassi, ad del gruppo Ferretti

Alberto Galassi, ad del gruppo Ferretti

Forlì, 26 giugno 2016 – Nuovi modelli extralusso, un nuovo socio italiano dal nome prestigioso, il ritorno all’utile già nel trimestre di quest’anno; segno evidente che la nautica di lusso vede ora la ripresa. Ferretti Yacht ha recentemente presentato il suo nuovo fiore all’occhiello: il Ferretti Yachts 850, nuovo maxi flybridge allestito negli stabilimenti di Cattolica. Uno yacht da sogno, che gli stessi manager del gruppo, che fa capo ai cinesi Weichai Group e che ha la sede della holding a Forlì, paragonano a un «lussuoso loft di una grande metropoli internazionale», lungo 85,4 piedi (26 metri), con una lunghezza di costruzione inferiore ai 24 metri. A poppa, uno speciale meccanismo consente di aprire a ribalta il portello del garage, trasformandolo in una sorta di spiaggetta pronta anche a essere calata sott’acqua.

Sul piatto dello sviluppo l’amministratore delegato Alberto Galassi ha messo il lancio di 6 nuovi modelli Ferretti Yachts, Riva, Pershing e Custom Line, presentati nel 2015, e 9 nuovi yacht - tra i 12 e 37 metri - pronti al debutto nel corso di quest’anno. L’amministratore delegato annuncia anche il primo trimestre 2016 si è chiuso con il ritorno ad un utile pari a circa 5 milioni di euro.

Le performance del 2015 hanno determinato una revisione migliorativa dell’outlook 2016, con il valore della produzione atteso a fine anno superiore ai 550 milioni di euro e il risultato netto in utile. «Il 2015 è stato un anno che ci ha regalato risultati economico finanziari sopra le attese – aggiunge Galassi – e il Gruppo si è rilanciato sul mercato, ritornando alla leadership che gli è propria».

Ferretti Group registra anche un’importante novità nell’azionariato con l’ingresso, con il 13,2%, di F Investments S.A. e di un grande imprenditore italiano, conoscitore della nautica e già co-protagonista della crescita del gruppo: Piero Ferrari, che ha scelto di investire in Ferretti «condividendo col nostro azionista di riferimento e con il management un piano industriale sfidante. Ferrari apporta al Gruppo Ferretti la sua storia di grande imprenditore, esperto di stile e maestro del dettaglio, mettendo la sua esperienza internazionale al servizio, oltre che dell’automotive, anche dell’eccellenza nautica del nostro Paese».

L’uomo del Cavallino è stato invitato da Weichai a sedere nel Consiglio di amministrazione di Ferretti Group e continuerà a presiedere il Comitato di sviluppo prodotto incaricato di guidare la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione dei nuovi modelli di tutti i marchi del Gruppo. «È anche grazie all’azione del comitato guidato da Ferrari – dicono nel quartier generale di Forlì - che si sono determinati i presupposti dei brillanti risultati conseguiti del 2015».

Superyacht a parte, Ferretti sta guardando con grande interesse anche ai pattugliatori militari. L’azienda sta integrando la sua produzione con i mezzi navali pensati per le marine militari e le guardie costiere di tutto il mondo. A Doha stata presentata la linea «Ferretti Security e Defence«, che ha caratteristiche e profili di missione tali da soddisfare tutte le esigenze di sicurezza, pattugliamento e difesa di acque internazionali, territoriali e costiere. Le presentazioni riguardano il primo Fast Patrol Vessel, denominato FSD 195: una imbarcazione lunga 20 metri e in grado di superare i 50 nodi di velocità, con un’autonomia di 400 miglia. Il progetto parallelo è quello dell’FSD 350, di 35 metri di lunghezza, 45 nodi di velocità di crociera ma con possibilità di raggiungere l’eccezionale velocità massima di 55 nodi con alimentazione combinata a diesel e gas. Prosegue, infine, l’ampliamento della rete commerciale all’estero. È stato sottoscritto un accordo con Burevestnik Group per la commercializzazione in esclusiva degli yacht Ferretti sul mercato russo.