Forlì, portachiavi a forma di cappelletto. "Sul web stanno diventando un affare"

Una 34enne riceve ordini da tutta Italia

Forlì, portachiavi a forma di cappelletto (foto Fantini)

Forlì, portachiavi a forma di cappelletto (foto Fantini)

Forlì, 9 marzo 2017 - Lo spirito della Romagna? Si può contenere nel palmo di una mano. Ed è a forma di cappelletto. Almeno secondo l’idea di Stefania Bergamaschi, 34enne forlivese (ma trapiantata a Predappio) che ha dato vita ai suoi originali ‘Porta Romagna’: portachiavi in feltro a forma della celeberrima pasta ripiena. Uno scherzo che si è trasformato in un inaspettato business: «Il primo portachiavi l’ho realizzato un paio di anni fa per regalarlo al mio fidanzato – racconta Stefania –. Era un gioco. Lui mi diceva sempre: ‘Fosse per te mangeresti cappelletti tutto il giorno!’. Io sono brava a cucire, ho fatto anche diversi corsi, così mi è venuta l’idea di fargli un cappelletto di stoffa, tanto per ridere».

Ma da cosa nasce cosa, e il passaparola è scattato sin da subito: «Le mie amiche hanno cominciato a chiedermi di farli e io man mano che li realizzavo postavo le foto su Facebook… Ma non pensavo che avrei potuto guadagnarci qualcosa, fino a che non ho incontrato Marco, un mio ex compagno delle elementari che oggi è ingegnere. Mi ha detto: ‘Hai mai pensato di venderli?’».

Stefania, che lavora come impiegata in una cooperativa di Forlì, non aveva mai pensato di mettere in commercio i suoi Porta Romagna, ma una parola è bastata per accendere il sogno: «Subito ho capito che era una grande idea – si entusiasma –. Noi romagnoli dobbiamo essere fieri di quello che abbiamo, della nostra bravura a valorizzare ogni nostra ricchezza… E in fondo cosa simboleggia la nostra terra meglio dei cappelletti?».

Così, a Natale di quest’anno, è partito il commercio dei portachiavi-cappelletto online, mentre Stefania continua a sfornare le sue produzioni che, invece che dal lavoro del mattarello, nascono dalla macchina da cucire. «Ho già avuto diversi ordini, sin dai primi giorni – racconta –, quasi tutti regali. Un ragazzo, ad esempio, ne ha comprati una decina per portarli in regalo a degli amici di Roma, un altro li ha scelti come premio per una gara che ha organizzato nella quale si sfideranno emiliani e romagnoli… Ora, però, penso alla Pasqua».

Sì, perché la nuova idea di Stefania è quella di proporre il suo ‘Porta Romagna’ come sorpresa delle uova di cioccolato: «Preparo un pacchetto particolare, della misura perfetta per l’uovo di Pasqua, in modo che, chi vuole, possa personalizzare la sorpresa. Certo, ho appena cominciato, ma mi piace pensare che il cappelletto-portachiavi stia girando l’Italia, portando con sé un po’ della mia Romagna».