Forlì, 20 marzo 2018 - «Drei dica se si ricandida o no. Il Pd dovrà analizzare in fretta la situazione, per non essere condizionato dalla vicenda giudiziaria». Il deputato Marco Di Maio l’ha detto ieri sera nella direzione del Pd forlivese in cui si è parlato di questi temi.
Marco Di Maio, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Drei per la vicenda dei compensi di Livia Tellus con le accuse di abuso d’ufficio e falso ideologico. Perché Drei dovrebbe svelare il suo futuro prima dell’udienza preliminare?
«Perché penso sia opportuno capire, in entrambi i casi, se lavorare per il rafforzamento della sua candidatura o individuare altri percorsi. Per farlo ritengo che sia giusto partire anche dalle sue volontà».
In caso di rinvio a giudizio ritiene che Drei debba dimettersi?
«Il rinvio a giudizio non costituisce una ragione perché debba dimettersi. Si tratta di una valutazione che dovrà fare lui. Non è il primo sindaco che si trova in una situazione simile».
Lo dice in base alla gravità del reato? E se fosse stata corruzione allora?
«Mi sembrano ipotesi di reato piuttosto lievi per un amministratore pubblico. Ce ne sono di ben più gravi. Il rinvio a giudizio non è una sentenza di condanna. Ripeto: questi casi sono scelte personali».
Le vicende – politica e giudiziaria – vanno tenute distinte?
«Esatto. A livello politico il Pd farà le sue valutazioni sull’operato del sindaco, la questione giudiziaria è un’altra cosa. Starà al sindaco decidere se ricandidarsi o meno e se confrontarsi – come credo farà – con la squadra di persone che ha».
Ha parlato con Drei?
«Gli ho consigliato di valutare in tempi brevi se ricandidarsi o meno per agevolare il percorso».