Forza Italia: "Vincere a Forlì? Ora è possibile"

I berlusconiani guardano alle amministrative e puntano al Comune

Fra Biondi (a sinistra ) e Ragni (a destra) gli eletti Vietina, Bignami, Bernini e Barboni

Fra Biondi (a sinistra ) e Ragni (a destra) gli eletti Vietina, Bignami, Bernini e Barboni

Forlì, 9 marzo 2018 - Forza Italia, insieme agli alleati di centro destra, punta a vincere nel 2019 sia in Comune a Forlì che in Regione. I neo parlamentari azzurri – Antonio Barboni, Simona Vietina, Galezzo Bignami e Annamaria Bernini – hanno incontrato in municipio il coordinamento provinciale del partito e i gruppi comunali e territoriali.

«Per noi è una festa, perché si tratta di un momento storico. Il centro destra, in Emilia Romagna, ha vinto contro il centro sinistra», dice la rieletta senatrice Bernini. «Credo che gran parte del consenso ricevuto sia arrivato dai territori più piccoli, che mi sento di rappresentare», dice Vietina, eletta a sorpresa alla Camera dei Deputati e attuale sindaco di Tredozio.

I risultati di domenica «sono le basi che gettiamo per conquistare il Comune di Forlì alle amministrative del 2019», commenta Fabrizio Ragni, coordinatore provinciale di Forza Italia e capogruppo comunale degli azzurri a Forlì. Presente anche il consigliere comunale di Forza Italia, Lauro Biondi, che ha caldeggiato l’apertura di una sede locale di Forza Italia e da settembre iniziative del partito per rafforzare la presenza degli azzurri nel territorio.

«Noi intendiamo trasformare in progetti da realizzare concretamente in ambito locale le risposte contenute nel programma nazionale di Fi alle tante richieste che ci sono state rivolte con più forza dalla società. Più controlli e sicurezza nelle città, stop all’immigrazione illegale indiscriminata, meno tasse, sostegno alle imprese, ai commercianti ed agli artigiani e rilancio dell’economia»: la considerazione di Fabrizio Ragni. «Non esiste un centrodestra vincente - e nei sondaggi per le regionali del 2019 già lo è - che non sia una unica coalizione, nella condivisione di un progetto politico largamente compreso, come è capitato il 4 marzo, dagli elettori», è l’analisi di Galeazzo Bignami.