Forlì aspetta ancora una svolta da Pullazi

Ieri l’albanese decisivo con la sua Nazionale. Ma in maglia biancorossa è reduce da una serie di partite con basse percentuali

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di Simone Casadei

La Pallacanestro 2.015 si avvicina all’impegno di martedì prossimo contro Latina. Incontro posticipato di quarantott’ore a causa delle convocazioni con le rispettive selezioni nazionali dell’inglese Lautier-Ogunleye in casa pontina e di Rei Pullazi tra le fila dei biancorossi. Proprio il lungo dell’Unieuro è sceso in campo nel pomeriggio di ieri nell’unico match in programma per la sua Albania, superando con grande fatica Lussemburgo (92-89) nelle pre-qualificazioni ad Eurobasket 2025. Contributo fondamentale alla causa, quello di Pullazi: ha chiuso con 23 punti (812 dal campo, di cui 46 dall’arco) e 6 rimbalzi in poco meno di 26’ disputati.

Una prestazione da incorniciare, insomma. Proprio ciò che Forlì ancora attende dal suo lungo. Sì, perché l’italo-albanese deve ancora certamente mostrare di che pasta è fatto. Nell’ultimo mese di regular season ha infatti decisamente palesato più ombre che luci, non riuscendosi a mettere in evidenza nemmeno nel ‘filotto’ inanellato dalla squadra di Dell’Agnello. Le cifre, purtroppo, non mentono: Pullazi sta viaggiando ad appena 7,4 punti a partita in soli 20,6’ di utilizzo. Non facendo mai mancare il proprio impegno offensivo (ben 7,1 conclusioni prese a partita: è il quarto ‘violino’ forlivese), però piuttosto impreciso: l’italo-albanese tira col 33,8% dal campo, addirittura soltanto col 25% dalla lunga distanza, uno dei suoi punti di forza nelle scorse stagioni. Se non altro compensa il tutto a rimbalzo (5,1 carambole di media), anche se in quanto a energia e intensità può certamente fornire un contributo maggiormente costante.

Dopo aver iniziato bene la stagione (24 punti in Supercoppa contro Ferrara, poi uno dei pochi a salvarsi nel ko interno con la Stella Azzurra), Pullazi è entrato in una personale spirale negativa dalla sconfitta di Verona di un mese fa. Da allora, non ha più centrato la doppia cifra (7 punti a Cento il suo massimo) e ‘gira’ a 4,4 punti ad allacciata. Peraltro, ha ritrovato la retina dalla lunga distanza soltanto domenica scorsa a Ferrara dopo quattro uscite totalmente a secco.

È lecito attendersi ben altro sul fronte offensivo, dunque, anche considerando quanto mostrato lo scorso anno a Bergamo. Il contesto era ben differente – gli orobici lottavano per la salvezza –, ma Rei ha comunque chiuso la regular season a 13,9 punti e 6,7 rimbalzi di media. Piuttosto, le attuali cifre tra le fila di Forlì ricalcano esattamente quelle di due stagioni fa in maglia Tortona. Pure in quel caso, guidato da coach Ramondino, Pullazi si giocava le posizioni di testa del girone Ovest.

Per riprendere la marcia e puntare ai primi posti in classifica, la Pallacanestro 2.015 non può prescindere dall’apporto della propria ala forte. Anche soltanto per porre fine alla ‘striscia’ di annate sfortunate che attanaglia i ‘4’ biancorossi succedutisi negli ultimi anni. Restando in epoca recente, lo stesso Dell’Agnello ha ottenuto ben poco da Klaudio Ndoja, che prima dello stop del campionato (e la discesa in B, a Rieti, l’anno successivo) produceva 6,7 punti a partita faticando a trovare ritmo. Lo scorso anno, poi, tanti alti e bassi con Aristide Landi (che partiva come pivot titolare dello scacchiere forlivese ma poteva giocare anche a fianco di Bruttini) e con Nicola Natali che ha vissuto una seconda parte di stagione complicata da un punto di vista offensivo. Tanto che in molti casi il ‘collante’ Erik Rush era chiamato a tamponare parecchie emorragie qua e là. Nella stagione 201819 molti storsero il naso per il contributo di Daniel Donzelli (6,7 punti e 5 rimabalzi). A Pullazi, ora, l’onere e l’onore di sfatare il tabù.