Ore 18.30: luci spente "Siamo una famiglia" / VIDEO

Sindaci del comprensorio e rappresentanti del commerci in piazza Saffi: gesto simbolico e precise richieste agli enti

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Il buio è sceso su piazza Saffi a Forlì alle 18,30 di ieri sera. Le luci che animano il cuore della città si sono spente in segno di vicinanza a tutte quelle attività costrette a chiudere alle 18 o, in alcuni casi, a non aprire proprio. A spingere l’interruttore il sindaco, Gian Luca Zattini, accompagnato dai primi cittadini del comprensorio, dal presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Gabriele Fratto, e dal presidente della Camera di Commercio, Alberto Zambianchi. Un gesto simbolico "A sem tot una fameja" (siamo tutti una famiglia), ha sottolineato Zattini, a seguito della lettura del documento presentato da Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti in salone comunale a tutela della piccola impresa.

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Letto dal direttore di Confesercenti, Giancarlo Corzani, il documento mira a fornire qualche soluzione per andare incontro alle difficoltà attualmente affrontate dall’imprenditoria. "Il contenimento dell’emergenza sanitaria è sicuramente prioritario – affermano le associazioni di categoria – e le micro e piccole imprese locali non hanno esitato a fare importanti investimenti in tema di sicurezza proprio per garantire la salute di clienti e collaboratori. Con il Dpcm del 24 ottobre, tuttavia, alcune tipologie di imprese sono state sottoposte a restrizioni, come i ristoratori, quando non addirittura chiusure, come le attività sportive al chiuso e gli operatori dello spettacolo. Un danno economico rilevante, per imprenditori già pesantemente colpiti dal lockdown di marzo e aprile".

Per questo le quattro associazioni dell’artigianato e del commercio, per mano dei presidenti Lorenzo Zanotti (Cna), Luca Morigi (Confartigianato), Mauro Lazzarini (Confesercenti) e Roberto Vignatelli (Confcommercio), hanno consegnato le richieste di chi fa impresa agli amministratori presenti.

In primis si chiede l’impegno da parte della Regione nel sostenere gli enti locali abbattendo la tariffa della tassa sui rifiuti e l’Irap, nonché la predisposizione di un bonus a beneficio di quelle categorie che non sono rientrate nel ‘decreto Ristoro’. In secondo luogo i rappresentanti degli imprenditori chiedono ai sindaci massimo sostegno alle attività produttive, che si traduce nella semplificazione della normativa che disciplina i dehors delle attività, nonché l’esonero della tassa per l’occupazione delle aree pubbliche fino al 2022, come già deliberato dall’amministrazione comunale di Forlì. Attenzione anche al trasporto, affiancando al servizio pubblico i privati, per garantire il distanziamento, soprattutto nelle fasce orarie con più elevato afflusso.

"Gli imprenditori sono i primi a rispettare, e a chiedere il rispetto, delle norme per il contrasto della pandemia – chiudono i presidente delle associazioni –, per questo deve essere profuso il massimo impegno per favorire comportamenti corretti: un nuovo lockdown sarebbe la fine per molte piccole realtà che hanno faticosamente resistito alla contrazione economica dei primi mesi del 2020". A simboleggiare lo spettro della chiusura definitiva delle attività oggi sottoposte a restrizioni, lo spegnimento dell’illuminazione di piazza Saffi, per evidenziare la sensazione di vuoto e spaesamento che la perdita dell’artigianato e della piccola impresa creerebbe nelle nostre comunità.

Matteo Bondi