di Quinto Cappelli "Finalmente sono ritornati i turisti stranieri e alla grande, dopo due anni di sofferenza per la pandemia". A esultare è la titolare delle Agriville di Villa La Collina di Tredozio, la contessa Maria Teresa Vespignani Boselli. Si tratta di cinque belle e antiche aziende agricole, trasformate in agriville, cioè eleganti e confortevoli strutture turistiche di campagna, per un totale di 40 posti letto, tutte con piscina, ai confini fra la Romagna e la Toscana. Vespignani, quando si è aperta la stagione turistica?  "Dal 3 aprile ho sempre avuto le strutture piene di stranieri e sta andando benissimo, con prenotazioni fino ad ottobre". Da quali paesi provengono? "Da tutta Europa ma anche da altri continenti, in particolare belgi e olandesi, tedeschi e svedesi, tanti danesi e inglesi, perfino americani e greci, questi ultimi per la prima volta".  A cosa si deve questo boom o quali sono le principali attrattive delle sue agriville?  "Usciamo da due anni di chiusure per la pandemia a livello mondiale. Poi a tirare sono la campagna, l’ambiente, il paesaggio, il Parco nazionale, il caratteristico paese di Tredozio e una iniziativa sorprendente che riguarda in particolare la Romagna".  Che sarebbe?  "La scuola di cucina romagnola, o meglio, della cucina tosco-romagnola. L’anno scorso iniziammo l’esperimento per una settimana. Quest’anno la richiesta è continua".  Come si svolge?  "Maestro di cucina è lo chef di Tredozio Pierluigi Gentilini che per diversi anni ha gestito e diretto il ristorante Mulino di San Michele. La scuola si svolge alla Collinaccia, l’agrivilla più capiente, nei mesi di maggio, giugno e la prima di luglio. Poi riprende a settembre, fino al 15 ottobre".  Che cosa si ‘studia’ nella scuola di cucina?  "Gli stranieri (90% inglesi) vanno pazzi per la pasta fatta in casa, con la sfoglia tirata al mattarello, da trasformare prima di tutto in cappelletti, ravioli e lasagne. Oltre alla scuola di cucina, ci sono altre due sorprese." La prima?  "Gli altri anni i turisti restavano quasi tutti una settimana. Quest’anno, invece, il periodo maggiore è di due-tre settimane".  La seconda sorpresa?  "La proposta di visitare nel pomeriggio Villa La Collina, il palazzo padronale risalente al Cinquecento, in stile toscano e al centro delle agriville. Conduco io stessa la visita guidata, raccontando storie e personaggi di famiglia e del territorio, faccio vedere le stanze arredate e quadri d’autore, fra cui una collezione di mio nonno materno, il pittore Giuseppe Graziosi". Che cosa amano gli stranieri del paese di Tredozio?  "Le case, la dimensione umana del paese e in particolare l’accoglienza della gente e l’amicizia che si instaura subito. Due ragazze olandesi mi hanno raccontato che alcuni paesani le salutano dando loro del ‘tu’ e intavolano conversazioni dopo averle viste solo una volta".  Qual è l’identikit dei suoi ospiti stranieri?  "Tutta gente che ama la tranquillità, l’ambiente, la natura e che ha grandi interessi culturali".  Quindi si spostano anche per visitare le città vicine?  "Sì, Firenze e Ravenna, ma anche Faenza, Brisighella e Forlì. A Forlì sta piacendo tantissimo la mostra ‘Maddalena’ ai Musei San Domenico. Ne tornano entusiasti".

Cronaca

di Quinto Cappelli
"Finalmente sono ritornati i turisti stranieri e alla grande, dopo due anni di sofferenza per la pandemia". A esultare è la titolare delle Agriville di Villa La Collina di Tredozio, la contessa Maria Teresa Vespignani Boselli. Si tratta di cinque belle e antiche aziende agricole, trasformate in agriville, cioè eleganti e confortevoli strutture turistiche di campagna, per un totale di 40 posti letto, tutte con piscina, ai confini fra la Romagna e la Toscana.
Vespignani, quando si è aperta la stagione turistica? 
"Dal 3 aprile ho sempre avuto le strutture piene di stranieri e sta andando benissimo, con prenotazioni fino ad ottobre".
Da quali paesi provengono? "Da tutta Europa ma anche da altri continenti, in particolare belgi e olandesi, tedeschi e svedesi, tanti danesi e inglesi, perfino americani e greci, questi ultimi per la prima volta". 
A cosa si deve questo boom o quali sono le principali attrattive delle sue agriville? 
"Usciamo da due anni di chiusure per la pandemia a livello mondiale. Poi a tirare sono la campagna, l’ambiente, il paesaggio, il Parco nazionale, il caratteristico paese di Tredozio e una iniziativa sorprendente che riguarda in particolare la Romagna". 
Che sarebbe? 
"La scuola di cucina romagnola, o meglio, della cucina tosco-romagnola. L’anno scorso iniziammo l’esperimento per una settimana. Quest’anno la richiesta è continua". 
Come si svolge? 
"Maestro di cucina è lo chef di Tredozio Pierluigi Gentilini che per diversi anni ha gestito e diretto il ristorante Mulino di San Michele. La scuola si svolge alla Collinaccia, l’agrivilla più capiente, nei mesi di maggio, giugno e la prima di luglio. Poi riprende a settembre, fino al 15 ottobre". 
Che cosa si ‘studia’ nella scuola di cucina? 
"Gli stranieri (90% inglesi) vanno pazzi per la pasta fatta in casa, con la sfoglia tirata al mattarello, da trasformare prima di tutto in cappelletti, ravioli e lasagne. Oltre alla scuola di cucina, ci sono altre due sorprese."
La prima? 
"Gli altri anni i turisti restavano quasi tutti una settimana. Quest’anno, invece, il periodo maggiore è di due-tre settimane". 
La seconda sorpresa? 
"La proposta di visitare nel pomeriggio Villa La Collina, il palazzo padronale risalente al Cinquecento, in stile toscano e al centro delle agriville. Conduco io stessa la visita guidata, raccontando storie e personaggi di famiglia e del territorio, faccio vedere le stanze arredate e quadri d’autore, fra cui una collezione di mio nonno materno, il pittore Giuseppe Graziosi".
Che cosa amano gli stranieri del paese di Tredozio? 
"Le case, la dimensione umana del paese e in particolare l’accoglienza della gente e l’amicizia che si instaura subito. Due ragazze olandesi mi hanno raccontato che alcuni paesani le salutano dando loro del ‘tu’ e intavolano conversazioni dopo averle viste solo una volta". 
Qual è l’identikit dei suoi ospiti stranieri? 
"Tutta gente che ama la tranquillità, l’ambiente, la natura e che ha grandi interessi culturali". 
Quindi si spostano anche per visitare le città vicine? 
"Sì, Firenze e Ravenna, ma anche Faenza, Brisighella e Forlì. A Forlì sta piacendo tantissimo la mostra ‘Maddalena’ ai Musei San Domenico. Ne tornano entusiasti".

"Agriville La Collina, boom di turisti stranieri"    

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