Non c’è spazio alle interpretazioni. "Una pagliacciata", così i segretari territoriale e comunale del Pd, Daniele Valbonesi e Maria Teresa Vaccari, definiscono quanto accaduto lunedì in consiglio comunale, con tanto di foto dei consiglieri in aula col cartello ’Benvenuti in Romagna’ (promotore dell’ordine del giorno, il leghista Massimiliano Pompignoli). "Innanzitutto va detto che non c’è stato grande interesse neanche da parte della maggioranza sull’ordine del giorno in questione: infatti erano presenti solo 13 consiglieri su 21 della maggioranza, assente il sindaco Zattini – spiegano i dem –. Seconda questione, non meno importante, l’utilizzo di una sede istituzionale, come quella del consiglio comunale, per una manifestazione di propaganda politica, perché ciò è stata la foto col cartello. Si è davvero toccato il fondo". Si tratta di "un’operazione di facciata, l’ennesima, che questa maggioranza ci ha propinato: e la cosa più grave è che l’abbia fatto nella massima sede istituzionale". Il consiglio comunale, non è "un set fotografico", rincara la dose il gruppo consiliare. Per rafforzare la Romagna, aggiungono Vaccari e Valbonesi, serve altro. "Noi sappiamo bene che parlare di un cartello che di fatto ‘separi’ Emilia e Romagna sia anacronistico, oltre che una perdita di tempo in un momento in cui ci sono problemi ben più grossi da affrontare. Oltretutto forse i consiglieri di maggioranza non conoscono bene la geografia della Romagna, visto che Forlì non ne rappresenta i confini. La prossima volta ci porteranno un’ampolla con l’acqua del fiume Ronco?". Altre critiche arrivano da Federico Morgagni, capogruppo di Forlì e Co. "Se il carattere del tutto velleitario e d’immagine della proposta qualifica bene l’azione di un’Amministrazione che brilla solo per proposte-spot prive di contenuti, nel merito vale la pena di notare che la parola ’Romagna’ per un fine turistico evoca un qualcosa che è già fortemente posizionato su quel mercato e nell’immaginario, ma non con riferimento a Forlì", dice il civico. A livello di marketing, "come emerso da numerosi studi in materia, sia in Italia che all’estero, ’Romagna abbinata a turismo’ evoca la Riviera e il suo sistema di accoglienza e divertimenti. Non la nostra città, che ha tante bellezze e specificità ma niente a che fare con un immaginario fatto di mare, spiagge e locali notturni". In ambito turistico "questi amministratori non hanno nessuna idea o proposta e preferiscono ripiegare in una visione di piccolo cabotaggio, che cerca di nascondere dietro la parola ’Romagna’ una realtà fatta di chiusura, mancanza di idee e crescente isolamento".