Sarà alle 9.30 del primo agosto che il 63enne meldolese ex autista del 118 Daniele Severi, davanti ai tre giudici del Riesame di Bologna, comincerà a percepire come butta questa brutta storia. Questa storia che l’ha spedito in carcere l’8 luglio scorso con l’accusa di avere ammazzato il fratello Franco, 53 anni, boscaiolo-contadino, trovato morto la sera del 22 giugno sul fianco rovoso d’un dirupo che si spalanca a pochi passi dalla sua casa colonica di Ca’ Seggio, brano selvatico e remoto inchiodato su un poggio dell’appennino di Civitella. Morto e decapitato. Con la testa mozzata (ha refertato il medico legale) "in maniera netta", evidentemente con mano ferma, da un’arma bianca affilatissima. Testa che ancora non c’è. Scomparsa nel nulla. Nonostante i carabinieri la stiano cercando giorno e notte da 35 giorni. E manca pure l’arma di questo delitto, che per gli investigatori sarebbe stato commesso dal fratello Daniele per ragioni ereditarie legate alla gestione del fondo agricolo. Un atto cruento che sarebbe giunto all’apice di una annosa battaglia legale tra Daniele e il resto della famiglia (sette fratelli in tutto, Franco compreso). Daniele viene ammanettato la mattina dell’8 luglio, davanti alle Poste di Meldola. Fermo per indiziato di reato. È accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’occultamento del cadavere (o meglio, di una parte del cadavere). I militari del’Arma – che lo seguono fin dall’inizio di questa tetra e labirintica trama – lo bloccano perché temono che possa scappare. In mano hanno le risultanze dei Ris di Parma. Che dicono che una macchietta di tre millimetri trovata su un suo paio di scarpe da ginnastica appartiene al fratello ucciso. Lo certifica il fatidico esame del Dna. Una pisatola fumante? Proprio per niente. Tenuto sotto torchio in caserma per 9 ore, quell’8 di luglio, Daniele non confessa. Anzi nega: "Non sono stato io ad ammazzare Franco". Però finisce in cella. L’accusa sospetta che la sua Panda (sequestrata) sia la stessa che s’intravede (nebulosamente) la sera del 21 giugno, giorno del delitto, in uno dei migliaia di fotogrammi visionati dagli investigatori grazie alle tv di sicurezza della Bidentina. In quella stessa macchina vengono pure trovati dei guanti fradici di sangue; sangue di Franco. Ma non ci sono impronte di Daniele: "Non so come siano finiti nella mia macchina", ribatte l’indagato. I carabinieri trovano poi, in un costone, una pistola ammazzabuoi. È di Daniele. Può essere l’arma del delitto? I Ris non si sono ancora pronunciati. Gli avvocati di Daniele, Massimiliano Pompignoli e Maria Antonietta Corsetti, hanno chiesto la sua scarcerazione: "Indizi labili dell’accusa. Il sangue sulle scarpe? Non databile, chissà da quanto è lì...". Deciderà il Riesame. Il primo agosto, Daniele capirà come butta (per lui) questa brutta storia. Maurizio Burnacci

Cronaca

Sarà alle 9.30 del primo agosto che il 63enne meldolese ex autista del 118 Daniele Severi, davanti ai tre giudici del Riesame di Bologna, comincerà a percepire come butta questa brutta storia.
Questa storia che l’ha spedito in carcere l’8 luglio scorso con l’accusa di avere ammazzato il fratello Franco, 53 anni, boscaiolo-contadino, trovato morto la sera del 22 giugno sul fianco rovoso d’un dirupo che si spalanca a pochi passi dalla sua casa colonica di Ca’ Seggio, brano selvatico e remoto inchiodato su un poggio dell’appennino di Civitella. Morto e decapitato. Con la testa mozzata (ha refertato il medico legale) "in maniera netta", evidentemente con mano ferma, da un’arma bianca affilatissima. Testa che ancora non c’è. Scomparsa nel nulla. Nonostante i carabinieri la stiano cercando giorno e notte da 35 giorni. E manca pure l’arma di questo delitto, che per gli investigatori sarebbe stato commesso dal fratello Daniele per ragioni ereditarie legate alla gestione del fondo agricolo. Un atto cruento che sarebbe giunto all’apice di una annosa battaglia legale tra Daniele e il resto della famiglia (sette fratelli in tutto, Franco compreso).
Daniele viene ammanettato la mattina dell’8 luglio, davanti alle Poste di Meldola. Fermo per indiziato di reato. È accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’occultamento del cadavere (o meglio, di una parte del cadavere). I militari del’Arma – che lo seguono fin dall’inizio di questa tetra e labirintica trama – lo bloccano perché temono che possa scappare. In mano hanno le risultanze dei Ris di Parma. Che dicono che una macchietta di tre millimetri trovata su un suo paio di scarpe da ginnastica appartiene al fratello ucciso. Lo certifica il fatidico esame del Dna. Una pisatola fumante? Proprio per niente. Tenuto sotto torchio in caserma per 9 ore, quell’8 di luglio, Daniele non confessa. Anzi nega: "Non sono stato io ad ammazzare Franco". Però finisce in cella. L’accusa sospetta che la sua Panda (sequestrata) sia la stessa che s’intravede (nebulosamente) la sera del 21 giugno, giorno del delitto, in uno dei migliaia di fotogrammi visionati dagli investigatori grazie alle tv di sicurezza della Bidentina. In quella stessa macchina vengono pure trovati dei guanti fradici di sangue; sangue di Franco. Ma non ci sono impronte di Daniele: "Non so come siano finiti nella mia macchina", ribatte l’indagato. I carabinieri trovano poi, in un costone, una pistola ammazzabuoi. È di Daniele. Può essere l’arma del delitto? I Ris non si sono ancora pronunciati.
Gli avvocati di Daniele, Massimiliano Pompignoli e Maria Antonietta Corsetti, hanno chiesto la sua scarcerazione: "Indizi labili dell’accusa. Il sangue sulle scarpe? Non databile, chissà da quanto è lì...". Deciderà il Riesame. Il primo agosto, Daniele capirà come butta (per lui) questa brutta storia.
Maurizio Burnacci

Daniele davanti ai giudici il primo agosto    

Il funerale di Luca Rosaldi morto nell'incidente a Pinarella (foto Frasca)

Luca Rosaldi funerale, l'addio della figlia: "Sappiamo che ci sei e che ci proteggerai"

Desirée Gozzini in aula con un busto (Foto Corelli)

Incidente di Pinarella con tre morti, concessi i domiciliari a Desiree Gozzini 

Covid Veneto, i dati dell'11 agosto 2022

Covid Veneto, oggi 11 agosto 2022. Frena la curva: 3.245 nuovi casi e 11 morti

Potrebbe interessarti anche

Il soccorso alpino

Cortina d'Ampezzo, due salvataggi in quota: il più grave è un freeclimber tedesco

Covid in Emilia Romagna dell'11 agosto 2022

Covid oggi in Emilia Romagna, il bollettino dell'11 agosto 2022: 2.209 contagi e 13 morti

siccità

Siccità Marche 2022: le province più colpite. Chiesto lo stato di emergenza

Daniele davanti ai giudici il primo agosto     - Cronaca - ilrestodelcarlino.it

Forlì, tutte le ultime notizie, foto, video, eventi ed aggiornamenti di oggi in tempo reale.

Tutte le news di oggi di Forlì - Il Resto del Carlino

Città Future

Top Aziende

Cronisti in Classe

Premio Mascagni

Top 500 Bologna

Top 500 Romagna

Europei Nuoto

Aste e tribunali

Alfasigma

Speciale Università

Forlì, tutte le ultime notizie in tempo reale

Da sinistra Luca Nogaris e Alessio Picelli

Giallo a New York

Mattia, che adesso pesa 10 chili e 100 grammi, con i genitori Alessandro e Isabella

Figlio prematuro

L’imprenditore Rino Mini

Il ristorante chiude

Inseguimento a 200 all'ora

Eventi di Ferragosto

Oltre alla musica, nella zona mare verrà vietata la vendita di bevande in vetro

Daniele davanti ai giudici il primo agosto

Fissata la data dell’udienza per discutere la richiesta di scarcerazione del 63enne accusato di avere ucciso e decapitato il fratello Franco

Dalla stessa sezione

Iscriviti alla newsletter.

Il modo più facile per rimanere sempre aggiornati