A Forlì e comprensorio sono pochi, rispetto al livello definito ’ottimale’, i medici di continuità assistenziale, meglio conosciuti come guardie mediche. Si tratta di quei professionisti che svolgono la loro attività negli orari non coperti dal medico di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. Nel nostro territorio i medici di continuità assistenziale sono 27, quando dovrebbero essere dieci di più 37. A chiedere alla Regione i dati – e gli altri che seguiranno – è stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marco Lisei. A commentare la situazione sono Luca Bartolini, già consigliere regionale e ora esponente di Fdi, e il coordinatore provinciale Alice Buonguerrieri. I medici di continuità assistenziale, dicono i due rappresentanti del partito di Giorgia Meloni, "rappresentano un presidio territoriale importante per la cittadinanza, che potrebbero addirittura se ben gestite ed organizzate fungere da ’filtro’ per i pronti soccorsi che sono spesso intasati da codici non urgenti". I rapporti ottimali prevedono che ci sia una guardia medica ogni 5.000 cittadini residenti. Posto questo "a Forlì ne abbiamo 1 ogni 6.820. Mancano quindi 10 medici per avere un servizio ottimale senza considerare l’aggravio dei turisti nel periodo estivo – Basti pensare a una città come Rimini dove l’aumento è esponenziale –. Dai numeri forniti dalla Regione è del tutto evidente come questo rapporto sia completamente disatteso. È allarmante che i cittadini non possano avere una copertura assistenziale adeguata ed è facile intuire il perché poi si rechino così in tanti al pronto soccorso".  Nel Cesenate le ex guardie mediche sono 14, quando il livello ottimale è 42; 23 contro 39 nel Ravennate e 41 contro 68 nel comprensorio riminese: 71 il totale di unità mancanti in Romagna. "Quanto sta accadendo – proseguono – si somma agli altri gravi problemi che sta vivendo la sanità, compresa la nostra emiliano-romagnola che è si eccellente per chi ci lavora, ma molto meno per i grandi dirigenti che la amministrano". Medici ed infermieri, continuano Bartolini e Buonguerrieri, "stanno scappando dalla sanità pubblica in favore della sanità privata, i bandi vanno deserti, il personale è allo stremo e viene sempre più sottoposto a vessazioni come accaduto di recente in Ausl Romagna con le decurtazioni di stipendio". La Regione, a parlare è Bartolini, "pensa solo a sperperare soldi e risorse in edilizia sanitaria come abbiamo evidenziato anche pochi giorni fa per la ristrutturazione dell’ex tabacchificio di Gambettola, un edificio vincolato la cui ristrutturazione dissanguerà le casse dell’Ausl Romagna, oppure per affitti milionari come nel caso del laboratorio analisi di Pievesestina". La Regione per garantire un servizio sanitario più efficiente, aggiunge, "dovrebbe investire sul personale per gratificarlo sia economicamente che lavorativamente. Invece, l’Ausl unica, che doveva costituire la panacea di tutti i mali e che io per primo ho contestato sin dall’inizio, oggi altro non è che una caporetto vera e propria".

Cronaca

A Forlì e comprensorio sono pochi, rispetto al livello definito ’ottimale’, i medici di continuità assistenziale, meglio conosciuti come guardie mediche. Si tratta di quei professionisti che svolgono la loro attività negli orari non coperti dal medico di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. Nel nostro territorio i medici di continuità assistenziale sono 27, quando dovrebbero essere dieci di più 37. A chiedere alla Regione i dati – e gli altri che seguiranno – è stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marco Lisei.
A commentare la situazione sono Luca Bartolini, già consigliere regionale e ora esponente di Fdi, e il coordinatore provinciale Alice Buonguerrieri. I medici di continuità assistenziale, dicono i due rappresentanti del partito di Giorgia Meloni, "rappresentano un presidio territoriale importante per la cittadinanza, che potrebbero addirittura se ben gestite ed organizzate fungere da ’filtro’ per i pronti soccorsi che sono spesso intasati da codici non urgenti". I rapporti ottimali prevedono che ci sia una guardia medica ogni 5.000 cittadini residenti. Posto questo "a Forlì ne abbiamo 1 ogni 6.820. Mancano quindi 10 medici per avere un servizio ottimale senza considerare l’aggravio dei turisti nel periodo estivo – Basti pensare a una città come Rimini dove l’aumento è esponenziale –. Dai numeri forniti dalla Regione è del tutto evidente come questo rapporto sia completamente disatteso. È allarmante che i cittadini non possano avere una copertura assistenziale adeguata ed è facile intuire il perché poi si rechino così in tanti al pronto soccorso". 
Nel Cesenate le ex guardie mediche sono 14, quando il livello ottimale è 42; 23 contro 39 nel Ravennate e 41 contro 68 nel comprensorio riminese: 71 il totale di unità mancanti in Romagna. "Quanto sta accadendo – proseguono – si somma agli altri gravi problemi che sta vivendo la sanità, compresa la nostra emiliano-romagnola che è si eccellente per chi ci lavora, ma molto meno per i grandi dirigenti che la amministrano".
Medici ed infermieri, continuano Bartolini e Buonguerrieri, "stanno scappando dalla sanità pubblica in favore della sanità privata, i bandi vanno deserti, il personale è allo stremo e viene sempre più sottoposto a vessazioni come accaduto di recente in Ausl Romagna con le decurtazioni di stipendio". La Regione, a parlare è Bartolini, "pensa solo a sperperare soldi e risorse in edilizia sanitaria come abbiamo evidenziato anche pochi giorni fa per la ristrutturazione dell’ex tabacchificio di Gambettola, un edificio vincolato la cui ristrutturazione dissanguerà le casse dell’Ausl Romagna, oppure per affitti milionari come nel caso del laboratorio analisi di Pievesestina".
La Regione per garantire un servizio sanitario più efficiente, aggiunge, "dovrebbe investire sul personale per gratificarlo sia economicamente che lavorativamente. Invece, l’Ausl unica, che doveva costituire la panacea di tutti i mali e che io per primo ho contestato sin dall’inizio, oggi altro non è che una caporetto vera e propria".

"Guardia medica, mancano dieci dottori"    

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